Coronavirus: Ferrari vieta i tour in fabbrica e chiude i musei

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L’emergenza Coronavirus in Italia non risparmia neanche il mondo dell’auto: dopo lo stop di Italdesign, infatti, arriva anche quello della Ferrari che ha deciso di adottare misure precauzionali proprio per evitare il diffondersi della malattia. La casa di Maranello ha quindi deciso, così come richiesto dalle Autorità locali, di chiudere i musei di Maranello e Modena oltre a vietare l’accesso ai dipendenti residenti nelle zone più interessate dal contagio. Previsto, inoltre, anche lo stop ai tour in fabbrica.

La decisione Ferrari sull’emergenza Coronavirus

Una situazione, quella legata al Coronavirus in Italia, in continua evoluzione; le regioni più colpite sono Lombardia e Veneto, ma anche in Emilia-Romagna – dove ha sede la Ferrari – si registrano diversi casi. Per questo la casa italiana ha deciso di prendere misure precauzionali. Stop, quindi, alle visite ai musei così come i cosiddetti “Factory tour”, oltre al divieto, per i lavoratori residenti nelle zone più colpite dal virus, di entrare in fabbrica, la Ferrari ha ha consigliato anche a tutti i dipendenti di evitare viaggi non strettamente necessari. Tutte misure, quelle adottate dalla Ferrari, che mirano a salvaguardare la salute dello staff e il propagarsi del contagio; una scelta momentanea ma che potrebbe vedere misure di sicurezza ancora più stringenti qualora la situazione peggiorasse ulteriormente.

Misure, quelle adottate dalla Rossa, che per il momento non si applicano alla Gestione Sportiva, impegnata nei test in Spagna e in procinto di iniziare la stagione di Formula 1 che prenderà il via da Melbourne, in Australia, il prossimo 13 marzo con la prima sessione di prove libere. Non è da escludere, però, che nei prossimi giorni alcuni ingegneri possano svolgere i propri compiti in “remote working” direttamente dalla fabbrica, come già avviene per il gruppo che lavora nel garage remoto che cura le strategie della squadra sportiva. Il Coronavirus non risparmia neanche il mondo dell’auto e, proprio per far fronte all’emergenza, anche la Ferrari corre ai ripari.

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