Cosa cambia tra F1 ed Indycar? Scopriamo quali sono le differenze tra le due categorie

La F1 e la Indycar hanno ben poco in comune, ed oggi vi parleremo di quelle che sono le principali differenze tra le due discipline. I fan resteranno sorpresi dai pochi punti di contatto.

Nella giornata di domenica scorsa, sono andate in scena due tra le più grandi classiche del mondo del motorsport. Si sono corse la 500 Miglia di Indianapolis ed il Gran Premio di Monaco di F1, rispettivamente la gara più veloce e la più lenta dei calendari della Indycar e della massima formula. Ad Indianapolis ha trionfato Alex Palou, spagnolo del team di Chip Ganassi, che ha messo anche una bella ipoteca sul quarto titolo in carriera, il terzo consecutivo. A Monte-Carlo si è invece imposto Lando Norris, che ha riportato la McLaren sul gradino più alto del podio nel Principato dopo 17 anni.

Indycar F1 cosa cambia tra le due categorie
Indycar F1 scopriamo le differenze (ANSA) – Allaguida.it

F1 ed Indycar non hanno quasi nulla in comune, se non il fatto di essere campionati che si disputano a bordo di monoposto. Per il resto, le differenze sono innumerevoli. Le Indycar sono auto tutte uguali, prodotte dalla Dallara, mentre ogni auto del Circus è differente in base al team che la produce. In Indycar esistono dei pacchetti specifici per i circuiti tradizionali o cittadini e gli ovali, e le squadre possono scegliere se usare il motore Honda o quello prodotto dalla Chevrolet.

F1, le differenze con la Indycar sono innumerevoli

Le monoposto di F1 sono spinte da power unit basate su un motore V6 turbo-ibrido, con potenze che possono sfondare la barriera dei 1.000 cavalli. Le Indycar hanno motore V6 turbo da 2.2 litri con potenza massima di 700 cavalli, e dalla seconda metà del 2024 hanno abbracciato a loro volta una parte ibrida, che ha esordito a Mid-Ohio lo scorso anno, e che garantisce un aumento della potenza.

Indycar Álex Palou differenze enormi
Indycar Álex Palou in azione ad Indianapolis (Chip Ganassi Racing) – Allaguida.it

In generale, le auto di F1 hanno un’aerodinamica raffinata e nettamente superiore a quella delle Indycar, che le rende molto più veloci in curva ed efficienti in fase di staccata. In assetto da ovale, le auto della Indycar possono toccare anche i 380 km/h, superando anche le performance delle F1, ma quando si va sui tracciati cittadini o negli autodromi, le due categorie hanno delle prestazioni molto differenti.

Basti pensare che sul tracciato di Austin, dove la massima serie disputa il GP degli USA, il gap nei tempi sul giro è di circa 14 secondi, un gap enorme. Anche la scelta dei circuiti è una delle grandi differenze. La Indycar corre solo in America, e molte delle tappe sono organizzate sugli ovali, mentre la F1 gira tutto il globo e non ha tracciati di questo tipo in programma. La strategia di gara nel Circus ruota attorno solo ai cambi gomme, in Indycar c’è anche il rifornimento, che non è di benzina, ma di etanolo E85.

Differenza anche per quanto riguarda i dispositivi utili a facilitare i sorpassi. Oltreoceano c’è il push-to-pass, in F1 si punta sul DRS. Il primo è un sistema che può essere azionato dai piloti in qualsiasi momento, ma per un numero limitato di volte durante la gara, e chi è al volante deve saperli sfruttare al meglio. In F1, invece, il DRS è attivabile solo quando ci si trova a meno di un secondo dalla monoposto che precede, e solo se non piove.

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