Crisi nera per il mercato delle due ruote: tagli del 40% dei dipendenti italiani

Il fallimento è dietro l’angolo anche per dei colossi del bike market. Scopriamo cosa sta avvenendo a una nota azienda italiana.

L’azienda Campagnolo nacque da una idea dell’ex ciclista Tullio Campagnolo che, nel 1933, manifestò questa volontà imprenditoriale dopo essersi ritirato. Con la concezione di semplificare la fuoriuscita della ruota posteriore, grazie all’esperienza diretta in una gara in cui ebbe difficoltà nell’eseguire l’operazione, Campagnolo trovò il modo di cambiare rapporto durante la scalata del Passo Croce d’Aune.

Crisi nera per il mercato delle due ruote: tagli del 40% dei dipendenti italiani
Operaio – Allaguida.it

Una storia quasi secolare di successi. Nel 1935 venne lanciato il cambio a bacchetta, che prevedeva l’utilizzo di due aste metalliche per cambiare rapporto senza dover togliere la ruota. Lo sgancio rapido del mozzo per tendere la catena, con l’altra si regolava il deragliatore che, pedalando all’indietro, consentiva di posizionare la catena sul pignone voluto. Nel 1940 Campagnolo assunse il suo primo lavoratore nella sua officina, Enrico Piccolo, e nel 1946 presentò il cambio corsa, esemplare di cambio a bacchetta testato in gara dai ciclisti professionisti.

La crescita della Campagnolo avvenne anche a livello internazionale con le esportazioni in altri Paesi. Nel 1948 venne inaugurato il primo stabilimento straniero a Cognin in Francia, per assemblaggio e rifinitura. In tutti gli anni ‘50 la Campagnolo ebbe un boom con novità tecniche straordinarie. Nel 1960 fu introdotta anche il gruppo da pista.

Campagnolo è in crisi

L’interno mercato della bicicletta europea è piombato in una crisi nera, con qualche eccezione di e-bike. L’iconico brand vicentino Campagnolo, simbolo del Made in Italy nel ciclismo, ha annunciato ai sindacati un piano di tagli che prevede la riduzione di 120 posti di lavoro su 300 dipendenti, una misura drastica e senza precedenti storici. Ascoltare le parole nel filmato in basso pubblicato sul canale YouTube di Rete Veneta.

I numeri parlano chiaro: gli ultimi tre esercizi (2023, 2024 e 2025) palesano perdite complessive superiori ai 24 milioni di euro. La produzione, nel bilancio consolidato al 31 maggio 2024, è calata da 132 a 82 milioni di euro, mentre il risultato netto ha marcato un rosso di 15 milioni. La liquidità attuale non permette di garantire la continuità dell’impresa senza un intervento drastico sui costi, incluso il personale. Una situazione drammatica per tantissime famiglie.

“I dati attuali e la congiuntura del settore non lasciano alternative. Il piano industriale approvato prevede una riduzione del costo del lavoro del 40%, necessaria per garantire la prosecuzione dell’attività nello stabilimento vicentino, seppur su scala ridotta”, si legge in una nota ufficiale di Campagnolo.

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