Dakar 2018, tappa Marathon: vince Sainz e Peugeot. Peterhansel, addio sogni di gloria?

Dakar 2018

Marathon alla Dakar 2018 significa affrontare 750 chilometri da La Paz a Uyuni, 425 dei quali contro il tempo, senza poter contare senza nessuna assistenza al seguito. Né, tantomeno, è presente al bivacco, nel breve riposo intermedio prima della seconda frazione che porterà, domenica, a Tupiza, con altri 500 km di prova. La tappa Marathon sconvolge anche la classifica generale nelle primissime posizioni. Stephane Peterhansel poteva fino a ieri controllare la Peugeot 3008 DKR Maxi gemella, di Carlos Sainz, distante poco meno di mezz’ora. Ma le insidie si nascondono a ogni metro di questa edizione della Dakar, da tutti battezzata come la più dura che si ricordi da quando la corsa è in Sudamerica.
A Uyuni vince Carlos Sainz, navigato da Lucas Cruz, 12 minuti di vantaggio su De Villiers-Von Zitzewitz su Toyota e su Al Attiya-Baumel. Manca un protagonista, manca Peterhansel-Cottret.

I due arrivano con un ritardo di un’ora e 47 minuti. Un abisso. Il momento decisivo della tappa e della loro Dakar 2018 si materializza al chilometro 186, quando, per evitare una moto, la Peugeot 3008 DKR Maxi, che si muove su un fondo critico, bagnato, passano su una roccia nascosta alla vista e distruggono la sospensione posteriore e la trasmissione. Il tempo perso nella riparazione è amplificato dall’assenza del camion al seguito, così fortuna che c’è ancora la Peugeot di Cyril Despres e David Castera, ad arrivare sul posto e dare assistenza: i pezzi buoni della 3008 DKR del francese ormai fuori classifica per rimettere in piedi la Maxi di Peterhansel. Operazioni lunghe, comunque permetteranno al vincitore uscente della Dakar ti vedere il traguardo. Un’ora e 45 minuti dopo il fattaccio, sono ripartiti e restano ancora in zona podio.

Il racconto di giornata, da Stephane Peterhansel: «Sono uscito un po’ fuori dal tracciato, non solo certo del motivo e non ho nemmeno visto la roccia, ho solo sentito l’impatto. Ho distrutto tutto il retrotreno: gli ammortizzatori, la sospensione, la trasmissione, molti elementi. C’è ancora tanto da fare stanotte per riparare la macchina, non è certo quella che era prima. Abbiamo preso alcuni pezzi da quella di Cyril e lo abbiamo lasciato lì fermo, c’è servita circa un’ora e 50 per riparare tutto. Non abbiamo riportato conseguenze fisiche e stiamo bene, è solo il morale a essere ferito. Ma riesco ancora a sorridere, la mia carriera non è certo al capolinea dopotutto». Monsieur Dakar non a caso.
Adesso le speranze di vittoria Peugeot sono riposte tutte su Carlos Sainz, che prima della partenza indicava questa come la possibile ultima partecipazione alla Dakar. Carlos che racconta: «Senza dubbio è stata una tappa piuttosto difficile nell’insieme. All’inizio era complicata per la molta guida fuori strada, poi è diventata un po’ più facile e fortunatamente non abbiamo avuto problemi. Non sto pensando alla leadership nella generale, a questo punto si tratta solo di sopravvivere, c’è ancora tanta strada da fare. E’ chiaro che le cose siano un po’ diverse adesso, però dobbiamo stare concentrati e affrontare una cosa per volta, ogni giorno».

Dakar 2018

1. Carlos Sainz (ESP) + Lucas Cruz (ESP) » PEUGEOT 3008DKR Maxi • 21h41m38s
2. Nasser Al Attiyah (QAT) + Matthieu Baumel (FRA) » Toyota 4WD • +1h11min29s
3. Stéphane Peterhansel (FRA) + Jean-Paul Cottret (FRA) » PEUGEOT 3008DKR Maxi • +1h20m46s
4. Giniel de Villiers (ZAF) + Dirk von Zitzewitz (ZAF) » Toyota 4WD • +1h20min54s
5. Bernhard Ten Brinke (NLD) + Michel Périn (FRA) » Toyota 4WD • +1h25min04s
6. Jakub Przygonski (POL) + Tom Colsoul (BEL) » Mini 4WD • +2h19min02s
7. Martin Prokop (CZE) + Jan Tomanek (CZE) » Ford 4WD • +2h22min39s
8. Khalid Al Qassimi (ARE) + Xavier Panseri (FRA) » PEUGEOT 3008DKR Maxi • +2h41min26s
9. Peter Van Merksteijn (NLD) + Maciej Marton (POL) » Toyota 4WD • +4h23min35s
10. Lucio Alvarez (ARG) + Robert Howie (ARG) » Toyota 4WD • +5h14min16

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