La nuova icona giapponese si rinnova per stare al passo con i tempi. Il look strizza l’occhio ai puristi, migliorate anche le prestazioni.
Per gli appassionati di motori, di motociclette e per tutto ciò che gira intorno alle due ruote l’appuntamento con EICMA a Milano rappresenta l’occasione per scoprire tutte le novità che arriveranno il prossimo anno. Dal Giappone un grande ritorno, ma non è stata mai esclusa a dire il vero dalle belle e possibili, vale a dire la Kawasaki Z900 RS.

Un classico moderno che si rinnova con eleganza, innovazione e tecnologia per stare al passo con i tempi e la concorrenza, anche quella più aggressiva. Kawasaki può vantare al pari di Honda, una tradizione e una storia capace di convincere anche i neofiti giovani che sono un po’ a digiuno di quel gusto vintage. Gli anni ’70 e ’80 hanno visto sulle strade modelli giapponesi che ha riscritto il canone di fare motociclismo partendo dal mondo delle corse.
Il nuovo progetto Kawasaki
La mele verde, la più buona di tutte, ha il gusto antico del peccato nella versione Z900 RS; il peccato sarebbe non metterla in garage. Questo modello per le linee, carattere e storia si inserisce in una fascia premium che concilia benissimo sportività e comfort senza rinunciare al brivido di una accelerazione bruciante e una ciclistica divertente e sicura in ogni condizione di guida. Scopriamo insieme i dati tecnici, le novità e mettiamola sotto la lente di ingrandimento per poi toccarla con mano nelle concessionarie.
Per il quattro cilindri da 948 cc debutta il ride-by-wire, che gestisce l’apertura delle valvole a farfalla elettroniche (ETV) garantendo una risposta più fluida e progressiva, soprattutto ai bassi regimi. Il controllo di trazione e l’ABS diventano sensibili all’angolo di piega, in secondo luogo il cambio elettronico bidirezionale Kawasaki Quick Shifter (KQS), offre cambiate senza frizione sia in salita sia in scalata. Esteticamente arriva un nuovo terminale discarico, a megafono, omaggio al passato e alla tradizione Z.
La moto si presenta un compromesso tra sportività e comfort alla guida anche con il passeggero, comandi ben posizionati e altezza sella di 835 mm (810 mm per la versione ribassata optional, 845 mm per la SE). Moto valida anche in città su una pavimentazione che presenta delle imperfezioni, grazie alla forcella a steli rovesciati Showa da 41 mm con regolazione idraulica e monoammortizzatore a leveraggio orizzontale. L’impianto frenante anteriore monta pinze ad attacco radiale e dischi da 300 mm, chiamati a gestire i 111 CV e 98,5 Nm del quattro cilindri. Kawasaki conferma la disponibilità delle versioni 70 kW e 35 kW. Una moto di sostanza, buona per iniziare o anche per proseguire la vita da motociclista.





