In una Europa sempre più spaccata la Germania non vuole fare una brutta fine a causa della dead line del 2035 sui motori termici.
L’Unione Europea sta gettando i principali Paesi in un baratro. Il motivo? Per spingere la popolazione intera a un cambiamento c’è sato un cambio di approccio sulla produzione dei veicoli. Le auto rappresentano un importantissimo volano per le economie di Italia, Germania, Francia e l’intera faccenda dell’elettrico si è trasformata in un autogol epocale.

Gli storici marchi di auto hanno cominciato a produrre EV che nella sostanza i giovani non possono permettersi per un fattore di costi e gli adulti, puristi appassionati di motori, non desiderano acquistare. Le auto elettriche avrebbero potuto portare a un progresso se avessero rappresentato una scelta conveniente per i costruttori e i clienti. Invece, c’è stata una contrazione del car market che ha portato a uno stravolgimento economico con la crescita dei major asiatici e la crisi del top brand europei.
Stellantis e Volkswagen stanno pagando a caro prezzo l’ottimismo sul comparto elettrico. Sono state lanciate tantissime vetture elettrificate che non hanno preso piede. L’Italia e la Germania per ovviare alla crisi hanno chiesto ai vertici di Bruxelles una revisione del regolamento che vieta la vendita di auto nuove con motore ICE dal 2035.
Deal line 2035: la posizione della Germania
Il Governo tedesco vuole impedire lo stop totale ai motori termici pur ribadendo che si investirà sull’elettrico. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz e i maggiori rappresentanti delle aziende e dei sindacati automotive, in occasione di un incontro a Berlino nella Bundeskanzleramt, hanno preteso maggiore flessibilità sul bando della vendita di veicoli a combustione interna.

“Nel 2035 non deve avvenire questa cesura drastica – ha annunciato il cancelliere al termine dell’incontro – e farò di tutto per raggiungere l’obiettivo. Entro il 2035 potremo raggiungere solo circa il 50% di penetrazione del mercato con la mobilità elettrica nel settore delle autovetture”. Il CEO del Gruppo Volkswagen e di Porsche, Oliver Blume, ha aggiunto: “l’obiettivo del divieto per i motori ICE entro il 2035 è irrealistico”. Anche con gli incentivi il quadro della situazione non cambierà, e con estremo ritardo si sta correndo ai ripari.