Dimenticate l’elettrico e la benzina, il Governo ha deciso il futuro: richiesta ufficiale per il carburante del domani, costa poco e non inquina

La premier italiana, Giorgia Meloni, ha raccontato della politica europea sull’auto elettrica nel 2035 e ha annunciato le ragioni dello stop agli incentivi.

Molti sapranno che l’Europa ci chiede di essere sempre più rispettosi delle regole che detta e di adeguarci alle normative in termini di emissioni, con una spinta in una sola direzione le auto a pile. Il nostro Governo, attraverso le parole della premier Giorgia Meloni tuona con parole chiare e dure: “Continuiamo a ritenere sbagliato perseguire unicamente la transizione verso l’elettrico, le cui filiere sono controllate in gran parte dalla Cina”.

Dimenticata l'elettrico e la benzina, il Governo ha deciso il futuro: richiesta ufficiale per il carburante del domani, costa poco e non inquina
Giorgia Meloni (ANSA) – Allaguida.it

La posizione della Meloni è forte ed è racchiusa nelle suddette righe, in risposta alle interrogazioni dei deputati Barelli (Forza Italia) e Richetti (Azione) sulle prossime mosse dell’Esecutivo nel settore delle quattro ruote. La Meloni ha aggiunto: “Abbiamo ottenuto l’anticipo alla seconda parte del 2025 della revisione del regolamento sui veicoli leggeri. In quella sede punteremo a riaffermare il principio di neutralità tecnologica, aprendo a tutti i carburanti alternativi”.

L’annuncio di Giorgia Meloni

Il punto della questione è semplice: carburanti alternativi e neutralità. Il nostro Premier continua a dibattere: “Ci sono state critiche sulla rimodulazione del fondo automotive, ma ricordiamo che quelle risorse non favorivano gli investimenti, perché erano rivolte al sostegno all’acquisto di vetture attraverso l’Ecobonus. Dobbiamo però sapere che solo una piccola parte di questi acquisti andava ad auto prodotte in Italia. È la ragione per cui abbiamo rimodulato le risorse facendo attenzione all’indotto. Una situazione piuttosto complessa in una fase in cui l’automotive europeo è in forte crisi.

L’annuncio di Giorgia Meloni
Appello del Governo alla Commissione europea (Ansa) Allaguida.it

Abbiamo anche dialogato con Stellantis, che si è impegnata a mantenere in attività i suoi siti produttivi a tutela dell’occupazione e ad effettuare investimenti annui pari a 2 miliardi e acquisti da fornitori italiani per 6 miliardi fino al 2030”, ha spiegato la premier. Pertanto si apre il discorso relativo al capitolo crisi Stellantis, ciò che il Governo vuole scongiurare è il peggio, licenziamenti per tutti coloro che hanno un contratto con il gruppo Stellantis.

Un altro argomento caldo sono i dazi, imposti dall’ amministrazione del Presidente Trump, “non avranno impatto sulla vendita di auto esportate dall’Italia, che sono sostanzialmente di alta gamma, di lusso e di conseguenza poco influenzati da una dinamica del prezzo, ma avranno un impatto significativo sulla filiera dell’automotive, cioè sulla componentistica, che produce per auto di media gamma tedesche o di altre Nazioni”.

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