Il gruppo Stellantis sta cercando di rilanciare la propria produzione in Italia, ma per un importante stabilimento è arrivata una notizia drammatica. Ecco perché si è deciso di non procedere con i lavori.
Si sta complicando e non poco la situazione della produzione automobilistica in Italia, dove il 2025 potrebbe essere il peggior anno in assoluto. Stellantis ha visto crollare la propria produzione, con meno di 300.000 mezzi totali che potrebbero essere il numero massimo raggiungibile. Siamo di fronte ad una situazione a dir poco drammatica sul piano occupazionale, un vero e proprio disastro annunciato.

Stellantis, come ben noto, è l’unico produttore di auto in Italia, e tutto ciò non ha fatto altro che provocare un tracollo degli assemblaggi di veicoli in Italia. Inoltre, un progetto da cui si sta parlando da tanto tempo sembra andare verso il tramonto, un aspetto molto grave che rischia di peggiorare ancora di più il tema della produzione. Andiamo a scoprire i dettagli su ciò che sta accadendo, anche se manca ancora l’ufficialità.
Stellantis, non si farà la gigafactory di Termoli
Se ne parlava ormai da tempo, ma ora sembra quasi arrivata l’ufficialità. Secondo quanto reso noto da “Milano Finanza“, la gigafactory Stellantis di Termoli non si farà. Il gruppo di John Elkann avrebbe dovuto gestirla in joint venture con la Mercedes e TotalEnergies, ma non se ne farà nulla. A quanto emerso, la decisione verrà resa ufficiale nel corso dei prossimi giorni. Il progetto, in base alle ultime notizie, non sarebbe più sostenibile, per via di difficoltà tecniche, finanziarie e strategiche. Già nello scorso inverno il caso era stato portato in pubblica piazza, quando i vertici del gruppo francese avevano fatto sapere che sarebbe stato più intelligente, a livello di investimenti, concentrarsi su Italia e Germania.

Lo stabilimento di Stellantis di Termoli, come ben sappiamo, ha visto ridurre largamente la propria produzione di motori, e l’obiettivo era quello di ricreare posti di lavoro mediante la nascita della gigafactory, dedicata alla produzione di batterie per veicoli elettrici. A questo punto, siamo di fronte all’ennesimo disastro industriale, un colpo basso alle ambizioni dei lavoratori, ma anche della rinascita del nostro paese.





