Donazioni per emergenza coronavirus, da FCA e Agnelli 10 milioni di euro

Il mondo dell’auto sta vivendo un momento complicato, ma nonostante questo sono diversi i gruppi che hanno messo in atto donazioni per emergenza coronavirus: tra queste c’è anche la famiglia Agnelli che, attraverso FCA, CHN e Ferrari ha deciso di acquistare da fornitori esteri un totale di 150 respiratori ed altro materiale sanitario, per trasportarlo immediatamente in Italia, oltre ad una donazione di 10 milioni di euro a beneficio del Dipartimento della Protezione Civile, a livello nazionale, ed alla fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, per le necessità piemontesi.

Donazioni per emergenza coronavirus, tutte le aziende in campo

Un gesto, quello del gruppo italo-americano e della famiglia Agnelli, che si inserisce all’interno di una serie di azioni di tutte le società controllate dalla Exor. Un’iniziativa che fa onore ai vertici del gruppo, impegnati in prima linea per contrastare l’epidemia con una serie di donazioni per l’emergenza coronavirus. Non solo FCA e Ferrari, ma anche Leasys, società di noleggio di lungo termine della FCA Bank, ha messo a disposizione della Croce Rossa Italiana e altre associazioni di volontariato una flotta di mezzi per la distribuzione di alimenti e medicinali nelle città italiane a malati, anziani e a persone bisognose di assistenza.

Mentre alcune società automobilistiche si impegnano a riconverti la produzione – come nel caso di Byd, azienda cinese che dalle vetture è passata alla produzione di mascherine contro il coronavirus – FCA e la famiglia Agnelli hanno deciso di fornire un aiuto economico agli enti che sono in prima linea nel contrastare l’emergenza coronavirus. Anche altri esponenti del mondo automobilistico, però, stanno facendo la propria parte come, ad esempio, Eni – una delle maggiori società di distribuzione di carburanti in Italia, ha stanziato circa 30 milioni di euro per sostenere una serie di interventi oppure Snam, che gestisce i metanodotti in Italia, sono arrivati 20 milioni di euro per il sistema sanitario italiano e per le organizzazioni no-profit.

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