Rivoluzione pazzesca nel mondo delle auto, con l’azienda che però finisce in bancarotta.
Negli ultimi anni si sta assistendo a un sensibile cambiamento del mondo dei motori, con l’intento che è quello di andare verso una mobilità sempre più elettrica. Non è di certo facile, considerando come le spese per queste vetture siano elevatissime e le rese non sempre delle migliori.

Inoltre si deve anche valutare come la potenza energetica delle varie nazioni al momento non sia di certo in grado di poter sostenere un mondo di auto elettriche. L’Europa poi non ha nemmeno modo di poter usufruire di terre rare per poter ridurre di costi delle batterie.
Si era cercato però di portare avanti un progetto legato a una nota azienda europea pronta a dare forma a batterie per auto elettriche, cercando di ridurre i costi. I risultati però non sono di certo stati quelli sperati e si è finito per dichiarare bancarotta.
Bancarotta per Northvolt: il tracollo del colosso svedese
Vi era tantissima speranza in Europa per la nascita dell’azienda di batterie per auto elettriche Northvolt, con questo colossi che si era specializzato per la produzione di ioni di litio. L’intento era quello di far accrescere la produzione di auto elettriche, con delle batterie che potessero essere sostenibili e facendo ridurre le spese per i clienti.

La situazione finanziaria di Northvolt si è fatta sempre più complessa negli ultimi anni, tanto è vero che sono iniziati diversi fallimenti tra USA e Svezia. I finanziamenti da parte dell’UE non sono andati a buon fine, considerando come da Bruxelles sia stato emessi ben 15 miliardi di euro. Cifre che avrebbero dovuto permettere alla dirigenza, formata da una serie di figure che aveva il polso della situazione nel settore automobilistico, di poter garantire una produzione sensibile di queste batterie.
La capacità produttiva dell’impianto di Skelleftea, in Svezia, si è però stanziata sull’1%. A peggiore il tutto ci hanno pensato una serie di ritardi di vario genere, con la Cina che ha poi fatto il resto. Le batterie asiatiche sono quelle che sfruttano un ottimo rapporto tra qualità e prezzo, dunque le aziende spesso viravano su di esse. Northvolt dunque ha dovuto fare i conti con una realtà ben diverse da quella narrata, con l’elettrico che in Europa resta una soluzione di nicchia.