E’ cambiato tutto in Fiat: un operaio vuota il sacco e fa delle rivelazione che fanno malissimo

C’è stata un’epoca in cui la Fiat era il fiore all’occhiello della nostra industria. La testimonianza di un operaio svela dettagli che dovrebbero far vergognare il numero 1 di Stellantis, John Elkann.

Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Vite spese per il lavoro e per una grande famiglia, quella che fu la FIAT, orgoglio italiano che ha rappresentato per decenni la seconda casa, una grande mamma per i suoi dipendenti. Oggi, le cose sono cambiate la FIAT con l’impostazione di un tempo, non esiste più, come ben sappiamo c’è l’immenso Gruppo Stellantis che ha rivoluzionato il concetto di azienda e poi la produzione è stata spostata sempre più all’estero, con un costo inferiore del lavoro.

Il racconto da brividi di un lavoratore della FIAT
Un lavoratore della FIAT – Allaguida.it

Le auto di punta in produzione sono prodotte in Polonia e in Serbia, e di ciò che è stata la FIAT, non resta che il ricordo, la nostalgia degli operai che hanno vissuto nel nome dell’azienda e la loro testimonianza è come una fotografia a colori, forte di un passato che fu tutto italiano. Per amore della cronaca oggi riportiamo la testimonianza di un operaio che ha lavorato duramente per la FIAT, negli anni d’ oro, quindi negli anni ’80.

Il racconto da brividi di un lavoratore della FIAT

Le sue parole suonano quasi come una preghiera e toccano le corde del cuore e ci portano indietro con la memoria aprendo un cassetto di ricordi. In un’intervista concessa a “La Nazione”, l’ex operaio FIAT a Firenze, Massimo Galantini, ha raccontato la sua esperienza, affermando che all‘inizio degli anni ‘80 lavoravamo in 2.000 in quella fabbrica, il massimo per l’occupazione. “La lavorazione era quasi totalmente manuale quando arrivai in fabbrica, e lavoravamo soprattutto sugli alberi di trasmissione di FIAT, Lancia ed Autobianchi. Per la FIAT facevamo anche l’albero dello sterzo ed era sempre attivo il reparto di trasmissioni per gli autocarri. Si respirava un gran bel clima e si guadagnava anche molto bene, la lavorazione era a ciclo continuo, ed avevamo molti benefici come le colonie per i figli, i circoli aziendali e le auto in sconto che potevamo cambiare ogni sei mesi”.

Operai Fiat
Lavoratori Fiat (Ansa) Allaguida.it

Galantini ha poi aggiunto: “Per i 25 anni di lavoro in azienda veniva elargito un mese di stipendio doppio, per i 35 l’orgoglio d’oro. In quegli anni, c’era gente che veniva da tutta la Toscana per lavorare in FIAT, un collega faceva il pendolare da Orte”. Cose impensabili per una azienda che ha sempre reso felici i suoi operai in passato. Come dargli torto al testimone di un’altra era che, oramai, sembra lontanissima rispetto ai difficili tempi attuali.

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