Elkann inguaia l’automotive italiano, il futuro è nero: cosa sta per accadere

John Elkann ha preso una decisione rivoluzionaria e ora per l’automotive in Italia sarà un problema.

Non sono anni facili per le grandi aziende automobilistiche, non solo italiane ma più in generale a livello globale. La situazione si sta facendo davvero molto complessa, con John Elkann che sta cercando anche delle soluzioni alternative per il futuro di Exor, vedendo infatti come sta puntando tantissimo su delle startup legate ad altri settori.

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Elkann inguaia l’automotive italiano: ora cambia tutto per il futuro (Ansa – allaguida.it)

Il numero uno di Stellantis sa benissimo come la sia una buona cosa cercare di ampliare quanto più possibile i propri orizzonti nel mondo economico-industriale da lui gestito. Che la situazione stia cambiando lo si vede anche dal fatto che di recente ha deciso di vendere delle quote della Ferrari.

Una scelta che nessuno avrebbe mai potuto anche solo vagamente immaginare, ma alla fine questo serviva per poter avere un cassetto forte per poter investire ancora. Ora però arriva un’altra notizia davvero molto dura, perché se Ferrari vede ancora Exor a capo di tutto, la situazione peggiora nel momento in cui si parla di Iveco, con questa che è stata definitivamente venduta.

Iveco e l’Italia sempre meno al centro del mondo: la cessione a Tata Motors cosa comporta?

La situazione che si sta andando a creare in Italia non è di certo rosea per il prossimo futuro. Al posto che creare aziende solide e blasonate a livello internazionale si sta andando sempre di più verso la svendita delle migliori realtà locali e ora arriva il turno anche di Iveco, con questa che di recente è stata venduta al Gruppo indiano di Tata Motors.

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Iveco e l’Italia sempre meno al centro del mondo: la cessione a Tata Motors cosa comporta? (Ansa – allaguida.it)

Per il momento i lavoratori possono stare tranquilli, perché Tata ha sottolineato come la sede centrale resterà a Torino e non saranno toccati i vari stabilimenti in giro per l’Italia. Da un punto di vista dell’immagine cambia però tutto. Non tanto per Iveco, in quanto finisce in ottime mani, con Tata che gestisce già grandi marchi come Land Rover e Jaguar.

Ci perde però la faccia l’Italia, costretta a dover cedere uno dei fiori all’occhiello della propria economia. L’industria motoristica era sempre stata al centro del progetto di crescita del Belpaese, ma ora sembra essere quasi un peso. Iveco è un simbolo nel mondo per la produzione di veicoli commerciali di qualità e ora sarà Tata Motors a godere di ciò che l’Italia non ha saputo tenere.

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