Elon Musk prova a conquistare anche l’Italia? Arriva l’ipotesi che può cambiare le carte in tavola

Un progetto innovativo potrebbe decollare nel Meridione. Piuttosto che produrre acciaio e carbone potrebbe essere arrivato il momento di puntare alle auto elettriche di Tesla.

La Tesla ha subito una flessione e il mercato dell’auto elettrica non è mai decollato nel Belpaese. Quale soluzione potrebbe esserci per ripartire con il piede giusto nel green? Produrre Tesla in Italia potrebbe essere una idea.

Il passaggio alle EV nel segno di Tesla
Futuro nel segno di Tesla (Ansa) Allaguida.it

Tesla Owners Italia, l’associazione no profit dei proprietari di auto Tesla e dei sostenitori della mobilità elettrica e dell’innovazione sostenibile, hanno espresso una idea ecologica vincente. Basta carbone e acciaio e largo a soluzioni green all’avanguardia. Lo stabilimento siderurgico di Taranto potrebbe trasformarsi. “Prolungare la vita dell’ex Ilva fino al 2038 con un nuovo impianto fossile – ha annunciato l’associazione – è una scelta anacronistica, climalterante e in aperto contrasto con gli impegni climatici dell’Italia e dell’Unione Europea”.

Il consiglio comunale di Taranto dovrà esprimersi sull’accordo di programma per il passaggio epocale. “È una decisione gravissima: mentre si moltiplicano ondate di calore, incendi e fenomeni estremi in tutta Europa – ha fatto sapere Tesla Owners Italia – lo Stato italiano rilancia uno dei siti più inquinanti del continente, in aperta contraddizione con l’Accordo di Parigi, con il Green Deal europeo e con ogni principio di responsabilità climatica”.

Il passaggio alle EV nel segno di Tesla

Il piano iniziale, lanciato nel 2021, programmava la riconversione dell’area occupata dall’impianto ex Ilva in una gigafactory per automobili elettriche, batterie e componenti della transizione energetica. Le implicazione sarebbero notevoli anche sul piano occupazionale, come abbiamo visto in Usa.

Disastro per la Tesla
Tesla logo (ANSA) – Allaguida.it

La nostra proposta era, ed è, riqualificazione dei lavoratori, utilizzo delle infrastrutture esistenti (porto, ferrovie, aeroporto di Grottaglie), attrazione di investimenti sostenibili, posizionamento strategico nel Mediterraneo. È l’unica via per trasformare un disastro industriale in un volàno per la nuova economia”, ha dichiarato l’associazione. L’Italia ha bisogno di cambiare marcia e svecchiarsi. Il futuro dell’automotive sembra scritto e proiettato al green. Si rischia altrimenti l’Effetto Havana di Cuba con un enorme numero di veicoli datati e un numero di auto moderne limitato.

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