La FIAT aveva una certa esperienza nell’ambito delle vetture sportive. Un modello in particolare ha fatto la storia per il suo design.
La FIAT, nel corso della sua lunga storia, ha ammaliato gli appassionati con vetture dal carattere sportivo che non temevano la concorrenza interna e internazionale. Sono nate delle icone che hanno avuto un impatto anche nel mondo Rally. Non è un caso che molte vetture del brand torinese siano state usate dal marchio Abarth per raggiungere super prestazioni. In era moderna la 124 e la 500 in versione pepate sono stai due esempi emblematici del carattere racing. Oggi il listino della Casa torinese non propone più modelli di alta classe, ma auto utilitarie e crossover funzionali alla vita di tutti i giorni.

I puristi pretendono a gran voce il ritorno di un’auto leggera e accattivante, come la mitica FIAT nata per distruggere la concorrenza. Una vettura che nel classico giallo sgargiante della Casa del Lingotto ha fatto divertite i ragazzi nati a inizio anni ’80. Quando venne presentata a fine anni ’90 lasciò tutti gli italiani a bocca aperta. Il design Pininfarina riportava alla mente le Coupé del Cavallino. Coda corta, cofano anteriore pronunciato e allungato per un perfetto bilanciamento da sportiva. Larga, bassa e potente con un motore 2.0? faceva divertire i più giovani. Lo stile attuale è cambiato moltissimo ma nel 1997 questa vettura faceva impazzire i fan.
Le caratteristiche della FIA Coupé
Disegnata da Chris Bangle (a quel tempo al centro stile Fiat) e dal centro stile Pininfarina, la Coupé è una delle vetture più accattivanti della FIAT, il cui pianale è basato sul progetto VSS detto Tipo 2, usato su vari modelli del gruppo Fiat tra cui Fiat Tipo e Bravo, Alfa Romeo GTV e 155, Lancia Delta seconda serie e altri modelli. In previsione dell’installazione di potenti motori in fase di sviluppo, il telaio fu pensato con una ottima rigidezza torsionale, le sospensioni non furono oggetto di sviluppi particolari per il tipo di vettura, l’avantreno ed il retrotreno erano ripresi dai modelli da cui derivava, all’anteriore MacPherson mentre al posteriore erano presenti dei bracci longitudinali montati su un telaio ausiliare con molla separata dall’ammortizzatore. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube Amici dei Motori d’Epoca.
La barra stabilizzatrice svolgeva anche la funzione di controllo della convergenza, tale schema non è particolarmente performante in quanto questa soluzione non permette il recupero dell’angolo di camber durante il rollio della vettura con problemi sulla ruota in appoggio. Veniva offerta in diverse motorizzazioni, esclusivamente a benzina, da 1800 cm³ e 2000 cm³, anche in versione turbo. La vettura era assemblata dalla Pininfarina e fu un successo. La top speed dichiarata era di 225 km/h ma nel test effettuato dalla rivista Quattroruote sfiorò i 238 km/h.