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F1, quanti cavalli ha una monoposto? Il dato è davvero assurdo

La Formula 1, il massimo campionato del mondo del motorsport, è il mondo dove la tecnologia automobilistica è spinta al massimo livello: ecco quindi quanti cavalli hanno le monoposto e come sono fatte.

Il mondiale di Formula 1 rappresenta la massima forma delle competizione sportive dedicate alle automobili: fin dagli albori, infatti, le maggiori case automobilistiche si sono avventurate in questo mondo per cercare di superare i propri limiti sfornando monoposto in grado di raggiungere le maggiori velocità possibili e mettendo in mostra tutta la tecnologia a loro disposizione.

Una storia che dura da ben 73 anni: era il 1950, infatti, quando venne organizzata la prima edizione del mondiale di Formula 1 al quale partecipavano aziende di valore assoluto come Ferrari – unica a prendere parte ad ogni edizioni dalla prima ad oggi – Maserati, Alfa Romeo. Con il tempo, poi, il numero di case automobilistiche sono aumentate fino ad oggi.

Monoposto da Formula 1, ecco quanti cavalli hanno

Una storia lunghissima che ha visto il passaggio attraverso diverse epoche con cambiamenti che però non hanno mai alterato il fascino suscitato da queste vetture, veri e propri mostri di potenza assoluta. Sono state proprie le auto a subire le maggiori evoluzioni nel tempo; adesso si vive l’era dei motori turbo ibridi, ma prima di questa fase si gareggiò con i motori V8 aspirati, e prima ancora con i V10 e con i V12.

F1, ecco come sono fatte le monoposto (Alfa Romeo media – Allaguida.it)

Tempi mitici che però non torneranno. Il debutto dei motori turbo ibridi, composti da una parte endotermica e da una elettrica, arrivò nel 2014 segnando una svolta epocale per la Formula 1. Si trattava, infatti, di una rivoluzione clamorosa, un cambiamento che poteva mettere in discussione il senso stesso della competizione, basata sul raggiungimento delle massime prestazioni senza pensare a nient’altro.

La Formula 1 odierna, però, è stata capace di reinventarsi ancora garantendo, ora, un sound decisamente migliore rispetto ai primi tempi e raggiungendo potenze da brividi: una moderna monoposto, infatti, può vantare una potenza di circa 1.00 cavalli, che in alcuni casi può essere anche superiore. La Ferrari, secondo le indiscrezioni circolate, avrebbe una potenza di 1.035 CV, tantissimi se si pensa che il motore che spinge la monoposto è un 1.6 di cilindrata, ma che portano la vettura a superare di molto i 300 km/h arrivando anche intorno ai 350 km/h in alcuni tracciati con lunghi rettilinei e in cui le vetture possono sfruttare al massimo il carico aerodinamico.

Un risultato, questo, ottenuto non solo con la potenza del motore, ma attraverso studi ingegneristici sofisticatissimi, prima elaborati nella galleria del vento e poi messi in pratica sulle piste con ore e ore di test. La velocità ottenuta, infatti, è merito di scelte aerodinamiche degli ingegneri tutte votate al raggiungimento della prestazione massima grazie all’ausilio di alettoni, flap, conformazione del fondo della vettura e tanti altri particolari che, nella maggior parte dei casi, non sono così visibili a un occhio poco abituato al mondo delle Formula 1.

Come funzionano le moderne power unit

Le moderne power unit, poi, hanno raggiunto un livello di sofisticazione elevatissimo: queste, infatti, sono formate dall’ICE (Internal Combustion Engine), motore a combustione alimentato a benzina, e dall’ERS (Energy Recovery System) che si divide, a sua volta, in MGU-H, MGU-K e ESS. Tutto il sistema di recupero energia (ERS) di una Power Unit lavora per restituire al motore tradizionale “depotenziato” quella spinta che, fino ad ora, veniva data soltanto dal carburante, e lo fa accumulando energia elettrica in alcune batterie agli ioni di litio. Qui entrano in gioco MGU-H e MGU-K, le vere innovazioni tecnologiche della Power Unit: l’MGU-H ha la funzione di convertire in energia elettrica il calore dei gas di scarico della vettura, mentre l’MGU-K, che è direttamente collegato alla trasmissione, recupera energia cinetica in fase di frenata.

A completare il quadro di una Power Unit c’è una centralina di gestione dell’energia che regola lo scambio di potenza generata e recuperata tra le varie componenti: stiamo parlando della Control Unit MGU. Le power unit odierne, poi, sono in grado di coprire anche sei-sette Gran Premi, nel tentativo di rispettare il limite di sole tre unità propulsive in una stagione. Quasi tutti i team sono costretti ad usarne almeno una in più, ma poco cambia, visto che l’affidabilità raggiunta è ormai di livelli eccezionali.

Matteo Vana

Laureato in Editoria e Giornalismo, ha iniziato a muovere i primi passi con calcio e motori, due passioni delle quali ha fatto un lavoro. Pubblicista dal 2014, ama lo sport, i viaggi e i fumetti

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