Sembrava una telecronaca sportiva di un evento immaginario, ma è tutto vero. Un esemplare di FIAT ha tagliato un traguardo clamoroso a dispetto di tutti i proclami green.
Il concetto di ecologico, da ciò che non lo è, bisognerebbe inquadrarlo nel lungo periodo, abbracciando un più ampio concetto di uso e conservazione di un veicolo anche nello smaltimento. Sui social girano diversi video virali che mettono a paragone auto del passato, a marchio italiano e brand contemporanei stranieri, e molto spesso ciò che viene fuori è un concetto semplice, il risparmio non è mai guadagno.

Gli storici costruttori italiani come FIAT ed Alfa Romeo meritatamente hanno conquistato, in passato, il cuore di molti grazie anche all’affidabilità dei propulsori che garantiscono con una semplice manutenzione ordinaria una buona durata, attraversando paesi e generazioni di automobilisti fino a superare dei record. Quindi le vetture termiche andrebbero anche giudicate sotto questo aspetto.
FIAT, il record di 800.000 Km
Il primato raccolto di recente da Roberto Giontella, che ha superato questo traguardo con la sua Grande Punto 1.3 Multijet, ancora dotata di motore e iniettori originali, è un elogio alla nostra tradizione. Il 1.3 JTD 16v Multijet è un propulsore a 4 cilindri in linea di 1.251 cm3, con alesaggio di 69,6 mm e corsa di 82. Le valvole sono quattro per cilindro e sono azionate direttamente da un doppio albero a camme in testa. La potenza massima è di 70 CV e la coppia erogata di 170 Nm.
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Il motore Multijet è tra i più apprezzati della gamma, vendutissimo ancora oggi in Sud America ed è stato il fiore all’occhiello per FIAT che ha motorizzato molte delle sue vetture, rendendole praticamente indistruttibili. Il propulsore era innovativo per due caratteristiche: le dimensioni ridotte, che gli permettono di essere montato anche su vetture piccole; e la sofisticata tecnologia Multijet dei JTD di seconda generazione. Quest’ultima, in particolare, è frutto degli studi del Centro Ricerche FIAT, che per primo ha sviluppato il principio “Common Rail” di tipo Unijet.
Il racconto dell’“l’ultimo chilometro” è spettacolare, trasformando il passaggio da 799.999 a 800.000 chilometri in una telecronaca sportiva in grado di esaltare gli utenti. La scena del cruscotto pieno di spie accese ha scatenato una pioggia di commenti, ma questo racconto condito di ironia apre una pagina di storia moderna fatta di successi e di una epoca andata, ormai archiviata negli annali di storia della FIAT.





