La Nuova Grande Panda rappresenta la grande novità della gamma della Casa torinese. Dopo il lancio sul mercato sono sorti già i primi problemi.
L’11 luglio 2024, per i 125 anni della FIAT, sono caduti i veli sul nuovo modello della gamma. Il passaggio all’elettrico è una delle tante novità del brand degli Agnelli. Il crossover compatto di segmento B, destinato inizialmente solo al mercato europeo e in seguito a quello globale, vanta una lunghezza di circa quattro metri, risultando più grande rispetto all’utilitaria di segmento A del marchio della famiglia Stellantis.

La nuova Panda risulta robusta e squadrata. I cerchi in acciaio da 16″ presentano pneumatici di dimensioni 205/60R16, riprendendo lo stile della FIAT Panda di prima generazione. Sono state scelte luci alogene per i gruppi ottici. Come da tradizione per le varie serie Panda i gusci degli specchietti sono in plastica nera. Nel complesso l’obiettivo di creare una vettura all’avanguardia con alcune contaminazioni della storia Panda è stato portato a casa. Se l’esterno strizza l’occhio al passato, gli interni sono modernissimi con due schermi per la strumentazione digitale (da 10″) e infotainment (da 10,25″).
La versione base risulta elementare e fa a meno anche dei comandi elettrici per gli specchietti retrovisori, con il ritorno delle classiche leve, e per i vetri posteriori. Il resto della dotazione è composto da 2 altoparlanti, 6 airbag e tutti gli assistenti alla guida obbligatori da luglio 2024. La Grande Panda Pop presenta un motore mild hybrid da 100 CV, caratterizzato dal 1.2 tre cilindri affiancato da un piccolo motore elettrico da 21 kW (28,5 CV) integrato nel cambio e alimentato da una piccola batteria agli ioni di litio a 48 Volt da 0,9 kWh.
Il problema della nuova FIAT Grande Panda
Un operaio italiano, trasferito da Melfi a Kragujevac per lavorare sulla nuova Panda, ha spiegato: “Di Grande Panda ne facciamo ogni giorno quasi 125, mentre di C3 ne facciamo sì e no una decina”. Si era parlato di 500 vetture prodotte al giorno tra Grande Panda e Citroën C3, accomunate dalla stessa piattaforma. In sostanza, data la scarsa domanda, si lavorerebbe a ritmi blandi, per evidenti problematiche. E’ il mercato a decretare il successo o il fallimento di un nuovo prodotto.

In base a quanto riferito dall’operaio rimasto anonimo c’è un guaio serio dietro al produzione della Nuova Grande Panda. “Quando manca il materiale, la produzione si ferma. Poi si riprende quando arrivano i pezzi”, ha confessato il dipendente. Un guaio che mette a dura prova anche la pazienza dei lavoratori che devono attendere e stare a ritmi bassi, non per loro scelta.