Non aspettatevi una super cilindrata perché il cuore è un motore monocilindrico da 292 cm³, ma questa endurona sta facendo impazzire i fan dell’off-road.
La categoria delle enduro leggere sta tornando predominante nelle vendite attraverso un fattore nostalgico, che fa leva sulla memoria dei possessori delle iconiche enduro degli anni ’80 e ’90 che hanno scritto la storia della Parigi Dakar. Per citare alcuni nomi: Honda Africa Twin, Tuareg, Ténéré, ma all’orizzonte, dalla Cina più che dalle dune, si intravedono nuovi modelli di ispirazione dakariana che stanno trovando riscontro e risposta sul mercato, grazie a soluzioni tecniche all’avanguardia e prezzi alla portata di tutti.

QJ Motor ha svelato in Cina la nuova SRT 300 DX. L’endurona è dotata di un motore da 292,3 cm³ raffreddato a liquido, con distribuzione a quattro valvole, capace di sprigionare 29 CV a 9.000 giri e una coppia di 26,6 Nm a 7.000 giri. La ciclistica è concepita per un utilizzo piacevole anche in fuoristrada: ruote a raggi da 21” all’anteriore e 18” al posteriore con pneumatici tassellati CST, un’altezza da terra di 275 mm e un peso contenuto in 157 kg a secco. Il telaio è in acciaio e la sella, posta a 89 cm da terra.
La proposta che fa tremare la Honda
In Cina la SRT 300 DX è offerta a poco più di 4.350 dollari, contro i circa 7.600 necessari per una Honda CRF300 Rally nel Vecchio Continente. Lo stile della SRT 300 DX riporta alla mente le maxi-enduro, ma per il prezzo si inserisce in una fascia da scooter. Può rappresentare una alternativa per andare lavoro o per divertirsi nel weekend con gli amici verso le strade che portano al mare o ai passi di montagna. Perfetta per delle gite fuori porta, la moto cinese è anche bella esteticamente.

In un settore dove anno dopo anno i prezzi crescono, questa offerta mette in sella anche i neofiti, alla ricerca dell’avventura, senza rinunciare troppo al comfort. Non è di certo una moto specialistica, ma un mezzo onesto che fa bene il suo sporco lavoro. La passione non è questione di prezzo, ma di libertà. In sella a una moto indipendentemente dall’anno di produzione ci si sente sempre bene e liberi. I brand cinesi lo hanno capito e stanno cavalcando questo hype con soluzioni democratiche.