Il Gruppo di Wolfsburg sta avviando una trattativa con il governo degli Stati Uniti che potrebbe rompere le uova nel paniere al colosso Stellantis.
Le prese di posizioni di Trump stanno stravolgendo l’automotive. “Le nostre discussioni con loro non stanno andando da nessuna parte – ha scritto Trump sul suo social – Pertanto, sto raccomandando una tariffa diretta del 50% sull’Unione Europea, a partire dal primo giugno 2025. Non ci sono tariffe se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti“. Queste dichiarazioni di qualche giorno fa fanno tremare l’Europa intera, e c’è chi cerca il dialogo e una apertura. Volkswagen sta attivamente dialogando con il governo degli Stati Uniti riguardo ai dazi imposti dal presidente Donald Trump sull’importazione di nuove auto, con l’amministratore delegato Oliver Blume.

Nel 2024 il Gruppo Volkswagen ha consegnato 9 milioni di veicoli, in calo del 3,5% rispetto al 2023, principalmente a causa della flessione sul mercato cinese. Le vendite del marchio Volkswagen sono diminuite di circa l’1% a 4,8 milioni di unità. Il gruppo è in buona compagnia, anche Stellantis nel primo trimestre del 2025, ha registrato un calo delle consegne consolidate del 9% rispetto al 2024, raggiungendo 1,217 milioni di unità a livello globale. I ricavi netti sono scesi del 14% a 35,8 miliardi di euro, principalmente a causa della diminuzione dei volumi, di un mix geografico sfavorevole e della normalizzazione dei prezzi. Le trattative si focalizzano su un possibile accordo per ridurre i dazi del 25% introdotti all’inizio di quest’anno, con Volkswagen che si impegna a investire ulteriormente negli Stati Uniti.
Problemi per i colossi europei
Blume ha evidenziato che Volkswagen già impiega oltre 20.000 persone direttamente negli USA, ma porterà altra forza lavoro. Blume è cauto nelle dichiarazioni e nelle promesse, ma spera che con un investimento di 5,8 miliardi di dollari nella società Rivian, il dialogo si posso aprire e clima distendere ai fini di un interesse reciproco.

Oliver Blume che ha descritto le discussioni come giuste e costruttive, in un’intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, ha ammesso a più riprese l’importanza di un dialogo. Tutto si può risolvere se c’è la volontà di capirsi. Appare indispensabile un dialogo in una fase in cui il mercato europeo è letteralmente crollato.