Il mercato asiatico sta proponendo dei cloni che non si erano mai visti prima. Il copia e incolla della Vespa Piaggio vi lascerà a bocca aperta.
Vespa mito senza tempo, oggetto di culto e desiderio, simbolo della bella Italia nel mondo. Amata, desiderata, venerata, mercificata, pubblicizzata in pellicole internazionali, Vespa è ieri come oggi non solo lo scooter per eccellenza, ma è la Vespa. A oggi, il vero e unico scooter cittadino del mondo viene prodotto in ben tre stabilimenti: a Pontedera, in Vietnam e in India, i quali mantengono quella classe e quello stile italiano per il quale siamo famosi ovunque.

Vespa ha attraversato la storia e le crisi, rimanendo sempre uguale a se stessa, con quella forte identità che la contraddistingue e che la rende unica ed inimitabile, o quasi. Negli anni ’90 ci furono dei pallidi tentativi di imitazione del classico Vespone, il Px nelle versioni 125 cc e 150 cc, ma a quanto a pare quel desiderio di emulazione del modello italiano conosciuto in tutto il mondo è vivo ancora oggi e si fa spazio con la produzione di Casa Kymco, parliamo della Filly50. Mettetevi comodi puristi e non della Vespa, perchè questa antagonista farà molto parlare di sé: presenta un motore monocilindrico da 50 di cilindrata, con 3,3 cavalli e un picco massimo di 45 km/h, con consumi molto contenuti.
Vespa plagiata in Cina
Si tratta di un modello che sta facendo battere i cuori con i suoi 182 cm di lunghezza, 69 cm di larghezza, 109 cm di altezza e 101 kg di peso. Offerta ad un prezzo imbattibile: a 1.990 euro. Certo non è l’originale, non è una Vespa con la sua storia, la sua identità e i suoi numeri nelle vendite, basti pensare che nel 2018 raggiunse il traguardo dei 200mila veicoli prodotti, come riportano da Ansa.it, ma soprattutto non è Piaggio, ma è uno scooter assai simile, molto appetibile ai giovani e con quel plus sul piano del risparmio che fa pensare prima dell’acquisto.
Il mercato asiatico, cinese, ruba idee, le fa proprie ed oggi le commercializza anche con qualità. Secondo voi questo modello della Kymco dovrebbe impensierire i dirigenti della Piaggio?