Damon Motorcycles è ormai a un passo dalla bancarotta: solo 13 dipendenti, tre cause legali e perdite per milioni e milioni di dollari.
Già qualche mese fa sembrava evidente come Damon Motorcycles avesse ormai intrapreso una discesa verticale e probabilmente inarrestabile. Oggi il quadro è ancora più chiaro: dopo cinque anni dalla presentazione ufficiale della moto elettrica sportiva HyperSport al CES di Las Vegas la startup canadese si ritrova a dover fare i conti con tre cause legali. Un numero che oltretutto potrebbe anche crescere nel prossimo futuro.

Damon Motorcycles ha ormai solo 13 dipendenti in organico e l’impressione è che presto ne avrà ancora di meno. Nel corso di questi anni non solo la startup ha dato il benservito a centinaia di lavoratori ma non ha consegnato nemmeno una delle tanto decantate moto ai clienti che avevano deciso di dare fiducia al nuovo marchio.
Da quasi due anni Damon Motorcycles non paga l’affitto di due unità situate a Vancouver di proprietà della Moz Holdings Canada: la famosa azienda di SEO e marketing digitale chiede oltre 376.000 dollari di arretrati. Poi c’è la causa intentata dall’investitore Andy DeFrancesco, che chiede alla startup i 3,2 milioni di dollari in azioni che gli erano stati assicurati in cambio della sponsorizzazione.
Damon Motorcycles, crollo verticale: 75 milioni andati in fumo
Ma l’affondo più pesante è certamente quello di Jay Giroud, ovvero di chi aveva contribuito a fondare l’azienda e aveva ricoperto in passato il ruolo di CEO. Giroud, cacciato a dicembre 2024 “per giusta causa“, vuole indietro stipendi e bonus e accusa l’azienda per la lettera ricevuta proprio da DeFrancesco dove si parla di 75 milioni di dollari andati in fumo, azionisti presi in giro, fino ad arrivare alla nomina della compagna Amber Spencer come Chief Marketing Officer a cifre spropositate.

I numeri del crollo di Damon Motorcycles sono davvero impressionanti. Il 30 giugno 2025, giorno di chiusura dell’anno fiscale, le perdite nette erano quantificabili in 5,35 milioni di dollari: in borsa le azioni della startup sono oggi a 0,01 dollari, con una perdita per gli azionisti del 99,5% rispetto al valore investito.
Damon non ha prodotto nemmeno una moto in questi cinque anni (esiste solo un prototipo) e con le risorse attuali è quasi certo che nessuno di questi mezzi vedrà mai la luce. Tremila clienti sono ancora in attesa di ricevere un modello HyperSport o HyperFighter: la speranza per chi ha creduto in Damon è ormai solo quella di riavere i soldi indietro.