Con il passaggio da Mirafiori a Modena, ben 380 dipendenti Lear potrebbero perdere il posto di lavoro. La posizione di Maserati e la reazione dei sindacati.
Reazione a catena: Maserati saluta Torino per tornare a Modena, e lo stabilimento Lear di Grugliasco, società americana che produce sedili e sistemi elettrici per autoveicoli soffre una grave crisi occupazionale che potrebbe portare alla perdita di 380 posti di lavoro.

John Elkann, Presidente di Stellantis e Ferrari, nei giorni scorsi ha annunciato: “Stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley“. Secondo Rocco Cutrì, segretario generale di Fim-Cisl Torino e Canavese, “i lavoratori stanno pagando il prezzo più alto di scelte industriali calate dall’alto”. Una situazione che mette a rischio numerose famiglie in una situazione piuttosto delicata.
Antonino Inserra della Fiom-Cgil ha espresso tutta la sua preoccupazione: “Non accetteremo più racconti su investitori fantasma e non resteremo passivi in attesa che scadano gli ammortizzatori sociali“. Una tempesta perfetta tra crisi del settore automotive, mercato cinese in espansione e Stellantis che sta vivendo un periodo difficile, con vendite in calo e conseguente crisi in Borsa. I dati più recenti mostrano un crollo delle immatricolazioni, in particolare in Europa, con conseguente perdita di quote di mercato e un calo della produzione negli stabilimenti italiani. Stellantis ha registrato un calo delle vendite del 16,2% a febbraio 2025 rispetto allo stesso mese del 2024.
Maserati sempre più in affanno
La produzione degli stabilimenti italiani di Stellantis ha subito una contrazione significativa, con alcuni stabilimenti che hanno registrato un crollo della produzione di oltre il 60%. Il marchio Maserati sta vivendo un periodo nero, con un calo delle consegne nel 2024 del 57% rispetto all’anno precedente. I sindacati Fim, Fiom e Uilm chiedono con forza che tutte le istituzioni, dalla Regione Piemonte al Ministero dello Sviluppo Economico, si stanno attivando per salvaguardare i posti di lavoro.

La situazione è molto complessa e individuare in questo momento le responsabilità o puntare il dito non ha una sua utilità. E’ una caccia alle streghe, dove a far paura è il futuro per i lavoratori confusi da dichiarazioni, cambi di strategie industriali, crisi e sfide per un futuro dove le economie globali sono sempre più circolari.