Un altro pezzo di storia delle due ruote del Vecchio Continente diventa straniero. I rivali asiatici si stanno impadronendo di tutto.
Il mercato delle due ruote, non diversamente da quello delle auto, sta attraversando per ragioni multifattoriali cambiamenti epocali, tra crisi, cessioni e fusioni di azienda. Spopolano anche nel vecchio Continente le due ruote asiatiche, che arrivano al cuore e alle possibilità economiche delle nuove generazioni di motociclisti in erba.

CFMoto, Benelli, Royal Enfield, sono solo alcuni marchi di indiscutibile successo. Le vetrine delle concessionarie, esuberano di moto e di offerte. Case storiche faticano e non poco nel difendersi davanti allo strapotere delle aziende asiatiche. Le moto in circolazione piacciono, sono belle, innovative, stilisticamente sposano il gusto dei giovani e convincono anche per l’affidabilità. Si leggono ottime recensioni sui forum da parte dei possessori che si dichiarano quasi sempre molto entusiasti dell’acquisto, anche a distanza di tempo e Km percorsi in sella all’amata due ruote.
Nuova cessione
Abbiamo seguito, ora per ora, le vicende di KTM riportandovi nel tempo tutte le fasi di crescita e di crisi della Casa Austriaca, che è salita e noi con loro, come sulle montagne russe tra successi e fallimenti. Ma che novità ci sono? Dopo aver depositato istanza di fallimento al Tribunale di Ried qualche mese fa, ora arriva anche la notizia di come la Bajaj abbia acquistato il marchio per un totale di 800 milioni. Avete letto bene, shock tra i puristi e i possessori del marchio.

Un altro pezzo di storia che cade, altri direbbero che un processo naturale che fa il suo corso. La verità sta nel mezzo. Finiscono sotto il colosso indiano anche la GasGas e la Husqvarna, non la MV Agusta che ne era uscita da tempo e che era tornata sotto il controllo della famiglia Sardarov. Ma questo sarà oggetto di un altro articolo. Ora bisognerà capire quale sarà la direzione della nuova gestione di KTM, alla luce del glorioso passato, ma soprattutto delle normative europee sempre più stringenti, e un mercato sempre più esigente e complesso. L’unica garanzia è che nel 2026 la partecipazione in MotoGP è già stata confermata con l’attuale roster di 4 piloti.