Da punto di riferimento del mercato a realtà in crisi nera a un passo dal fallimento. Andiamo a scoprire cosa sta succedendo a un top brand nipponico.
L’ambizione di ogni individuo è affermarsi da solo e magari essere a capo di un gruppo qualificato di persone. L’idea manageriale che ha caratterizzato gli anni ’90 sta morendo con i cambiamenti globali. Joint venture, forme di associazionismo sempre più diffuse in diversi settori, trasudano di crisi più che di forza economica. Il settore dell’automotive non si differenzia dagli altri, con la particolarità che le crisi o i fallimenti sono pubblici e sotto i riflettori dei media.

Anche in Giappone si piange. Piange il Vecchio Continente, il Gruppo Stellantis è sull’orlo di un baratro con esposizioni finanziarie importanti e si parla di cessioni. Maserati e Alfa Romeo sono molto esposte e il cambio della guardia del nuovo CEO Antonio Filosa è una carta da giocarsi nel mercato fatto dai grandi, dove i marchi cinesi come BYD stanno facendo il loro gioco da Oriente ad Occidente.
Le crisi non sono tutte uguali, quella di Nissan è inaspettata, forse perchè viene da un mondo lontano, dalla terra degli oleandri, dove i motori sono una religione; eppure il marchio nipponico come altri gruppi necessita di una boccata di ossigeno per respirare per uscire da questa caduta verticale. Infatti, la Casa giapponese si è ritrovata costretta a chiudere ben due stabilimenti di design, vale a dire quello situato a San Paolo, in Brasile, e l’altro a San Diego, in California. Tanti altri siti di produzione sono stati fermati, chiusi del tutto o limitati a pochi turni di lavoro, con migliaia di lavoratori licenziati.
Problemi seri per la Nissan
Ma chi tenderà una mano alla Casa nipponica? Chi salverà Nissan? Secondo quanto reso noto dal sito web Autoevolution.com, il brand nipponico sarebbe in trattativa anche con Ford per provare a rilanciare con un nuovo SUV la propria immagine, un auto innovativa spinta da un motore elettrico prodotta possibilmente nel Tennessee.

Quindi una risposta dovrebbe arrivare dagli Stati Uniti e dal suo mercato interno. I dazi hanno sferrato una grossa mazzata. Lo scorso anno è saltato l’accordo con Honda, magari questa è la volta buona che il brand trovi nuova forza e linfa attraverso un investitore visionario che abbia intenzione di fare un discorso a lungo termine. Vedremo se la Nissan riuscirà a trovare la quadra in un panorama di crisi senza precedenti.