Il major Esso diventa italiano con 1.200 distributori a servizio grazie a un consorzio di cinque aziende. Accordo raggiunto.
Diventa italiana la rete di distribuzione a marchio Esso, finora controllata da capitali esteri. Il nome commerciale di ExxonMobil fu utilizzato Standard Oil of New Jersey dopo lo scioglimento della Standard Oil Company originale nel 1911. La società adottò il nome “Esso” cui le altre società Standard Oil avrebbero poi obiettato. Siamo in America e la Standard Oil fu suddivisa in 34 società, alcune delle quali si chiamavano Standard Oil e detenevano i diritti su quel marchio in determinati Stati.

La società deteneva i diritti in quello Stato, oltre che nel Maryland nella Virginia Occidentale, in Virginia, nella Carolina del Nord, nella Carolina del Sud e nel Distretto di Columbia. Nel 1941, aveva acquisito i diritti anche in Pennsylvania, Delaware, Arkansas, Tennessee e Louisiana. Eg Italia, titolare di circa 1.200 punti vendita, pari al 6% della rete nazionale, rientrante in un consorzio di operatori composto da Pad Multienergy, Vega Carburanti, Toil, Dilella Invest e Giap.
L’operazione sarà notificata e sottoposta all’autorizzazione dell’Agcm. Advisor del consorzio per l’operazione sono stati Mediobanca ed Equita Mid Cap Advisory per gli aspetti finanziari; Gianni & Origoni e Zaglio Orizio Braga e Associati per gli aspetti legali; EY-Parthenon per gli aspetti contabili, e Pirola Pennuto Zei & Associati per quelli fiscali.
La rete distributiva italiana
“L’operazione di acquisizione di EG Italia permette di riportare il controllo di un asset strategico, quale la rete di 1.200 impianti per la distribuzione di carburanti e di servizi su strada (convenience store, servizi di ristorazione), nelle mani di operatori privati nazionali, leader nei loro territori di riferimento“, hanno annunciato Agostino Apa e Enrico Zampedri a nome del consorzio.

“L’operazione, unica per impostazione nella storia del nostro settore, dimostra come le nuove sfide stimolino la creatività e la capacità di adattamento delle nostre aziende che hanno realizzato un’alleanza in grado di finalizzare questo progetto altrimenti impossibile“, hanno concluso gli esperti.