Gli obiettivi del Governo italiano sono legati a filo doppio alle esigenze green della Commissione europea. La decisione della premier Meloni rischia di pensionare le auto a benzina e diesel.
Entro il 2035, i veicoli dotati di motori a combustione interna saranno bannati in termini di produzione e vendita, anche se i governi stanno spingendo affinché si apra all’ibrido ed ai carburanti sostenibili. L’Italia, non è tra i Paesi più virtuosi in Europa, e fatica a mettersi in pari con gli altri nella conversione alla mobilità elettrica su gomma.

L’Italia è all’ultimo posto in Europa nella diffusione dell’auto elettrica, con un 5% di quota di mercato contro il 15% del Vecchio Continente, ed ora la Commissione ha deciso di mettere pressione al Governo di Giorgia Meloni. La patata bollente dalla Commissione Europea la si passa al Governo italiano, che si trova nella posizione di accelerare un percorso di svecchiamento del parco auto più inquinante d’Europa, e come procederà? In primis aumentando le accise sul diesel, considerato il nemico numero uno, e un aumento di tasse per le auto termiche. Più sono vecchie, più inquinano, più si paga.
La decisione del Governo Meloni
L’Italia esegue gli ordini impartiti dalla Commissione Ue, ma dovrebbe spingere o meglio accelerare quel processo di sostituzione della vecchia auto a favore di un nuovo modello di ultima gen, rispettoso dell’ambiente e delle normative europee.

La verità che in Italia, per mille ragioni diverse, la vendita di auto elettriche non decolla e non trovano uno spazio reale. Mancano infrastrutture di qualità ed estese, soprattutto in un Paese come l’Italia duro a cambiare. Passare al pugno duro, secondo la Commissione Europea, potrebbe rappresentare la soluzione, si sa che le persone non amano pagare le tasse. E’ sicuramente un incentivo forzato, ma la legge è legge, non si discute.
Il dialogo con il nostro Governo è aperto e sembrerebbe anche molto sensibile alle pressioni da parte della Commissione Europea. Naturalmente a farne le spese sono sempre le classi meno abbienti che si ritrovano nella condizione di dover pagare in tutti i sensi una scelta green che non convince. Il mondo continuerà a essere inquinato, ma l’utente medio che ha bisogno di un’auto sempre più povero.