Una eccellenza italiana ha creato dei motori che hanno contribuito a fare la storia dell’automotive tricolore. La situazione attuale è meno rosea.
Il nome non sarà noto a tutti, ma la VM Motori S.p.A. è una società chiave per Stellantis. Creata a Cento nel 1947, grazie a due imprenditori locali, Claudio Vancini e Ugo Martelli, è un emblema del Made in Italy. Le iniziali dei loro cognomi hanno portato alla nascita della sigla VM. L’azienda è famosa a livello nazionale per avere creato il primo motore diesel italiano, la cui produzione uscì ben presto dai confini nazionali.

Nel 1970, Stabilimenti Meccanici Triestini, joint venture SNIA-IRI/Finmeccanica per la produzione di macchinari per la creazione di fibre tessili, dovette affrontare una flessione importante. Erano anni difficili e le commesse che SNIA si era trovata ad affidare all’azienda non bastavano. Per tornare a marciare forte sul fronte lavorativo, Finmeccanica comprò il pacchetto di azioni SNIA e, al termine di lunghe trattative con VM Motori.
Nel 1972 si registrò la fusione per incorporazione di SMT in VM, portando alla luce una nuova società, la Stabilimenti Meccanici VM S.p.A. con stabilimenti. Il primo a Cento per la realizzazione di motori industriali e il secondo a Trieste per la realizzazione di motori marini e gruppi elettrogeni. Con tale operazione di fusione l’azienda entrò a far parte del gruppo IRI-Finmeccanica. In seguito, nel 1979, VM Motori svelò al Salone dell’Auto di Francoforte la prima vettura dotata di un motore diesel prodotto nello stabilimento di Cento, ovvero un’Alfa Romeo Alfetta.
Le innovazioni di VM Motori
Nel 1978 l’EFIM aveva preso il controllo della Ducati. La Casa di Borgo Panigale iniziò a focalizzarsi sulla creazione di diesel per conto della controllante e a toglier le moto dalla lista delle priorità. Un passaggio epocale. Con una produzione motoristica diversificata nel 1985 la Ducati venne ceduta alla Cagiva. Nel 1989 la VM venne privatizzata. La rinascita si ebbe nel 1990 quando l’azienda svelò il motore, il turbotronic, attraverso l’impiego dell’elettronica nel processo di combustione del motore.

Ai tempi era il motore più pulito del mondo. La sovralimentazione e l’impiego dell’elettronica, nel controllo del processo di combustione, era in grado di fornire ottime prestazioni in termini di potenza. Nell’ottobre 2013, il marchio Fiat, rientrante nel colosso Stellantis, ha messo le mani sulla VM Motori, diventando così interamente proprietaria dell’azienda. La produzione di nuovi motori potrebbe essere messa a rischio dalla crisi che sta colpendo, pesantemente, il Gruppo Stellantis.