Da qualsiasi angolazione lo osserviate risulta poco convenzionale. La Vespa russa è un progetto fuori dal comune.
Tutti possono costruire una motocicletta, anche in Francia e in Russia. I venti di guerra non fermano l’entusiasmo di fare del Saint Peter’s Builds il team capitanato da Kirill, che ha sede all’interno della Biker’s World di San Pietroburgo. L’ispirazione del progetto è forse l’italiana Vespa della Piaggio? Alcuni indizi direbbero di sì, la carrozzeria però è in formato XXL come si vede dal e rendering 3D.

Si sono divertiti a dare spazio alla fantasia, realizzando un veicolo robusto, vintage, un po’ anni ’50, un po’ futuristico: un propulsore di circa 1.200 cm³ (di derivazione auto) e potenze comprese tra i 40 e i 50 CV, scarico in stile downpipe realizzato su misura ed associato ad una trasmissione automatica a cinghia (CVT) presa da una motoslitta con prestazioni comparabili. La potenza verrà quindi trasmessa alla piccola ruota posteriore tramite albero, con una deviazione finale a catena di 90 gradi.
Un investimento coraggioso di energie di discutibile gusto con un impatto ambientale non proprio vicino alla normativa europea dato che il motore è un classico benzina quattro tempi, non un diesel. Possiamo dire che non è un progetto eco sostenibile. E’ uno scooter anticonvenzionale d’ ispirazione italiana dicevamo, ma c’ è qualcosa che manca. Ad oggi non c’ è un concept da poter toccare, ma si vocifera che potrà trovare forma e sostanza a breve.
La novità su due ruote dalla Russia
Vi piace il modello che vedere in basso? Non sta a noi giudicare ma lasciamo al mercato e al pubblico, che ha raccolto in passato con favore anche veicoli bizzarri, la risposta definitiva. La passione non dovrebbe avere ideologie ma vivere solo di passione soprattutto quando si tratta di idee legate al disegno. Quindi piena approvazione per il progetto e per l’originalità. Ecco il video del canale YouTube Saint Peter’s Builds.
C’è forse in giro tanta nostalgia del passato, dove i continui richiami al passato sono un sottile desiderio di rivivere momenti felici. L’Italia, con la sua dolce vita, non ha conosciuto tempi migliori di quando la mobilità su due ruote era firmata Lambretta o Vespa negli ’60 e ’70, nel pieno boom economico. L’originalità ha come sempre il prezzo del coraggio.