Il rifiuto più grande della vita di Gianni Agnelli: la storia continua a tramandarsi, che smacco

Ci sono uomini che volano così in alto che non si piegano davanti alla richiesta miliardaria dei potenti. Gianni Agnelli se la legò al dito.

I danari posso comprare quasi tutto, ma non gli uomini liberi. Non è una frase fatta, ma una lezione di vita di un uomo timido, dai capelli ricci, dallo sguardo buono, sensibile e che ha fatto emozionare generazioni di giovani con le sue canzoni, parliamo di Lucio Battisti. Nel 1973 in un salotto arredato con un divano in pelle, un tappeto orientale e quadri d’arte moderna a parete trilla ripetutamente il telefono. E’ un martedì qualsiasi a casa Battisti.

Gianni Agnelli se la legò al dito
Il rifiuto più grande della vita di Gianni Agnelli (Ansa) – AllaGuida.it

Lucio stripella la chitarra un nuovo pezzo dal titolo “Io gli ho detto no”, presente nell’album: Il nostro caro angelo. Lucio con la sua voce sottile continua a cantare e il telefono a trillare sul tavolino, per svariati minuti. Giorni addietro il cantante era stato fermato, in strada, da rispettabili uomini in giacca e cravatta, delegati autorevoli dell’Avvocato Gianni Agnelli, portatori d’una offerta e un desiderio del ricco ereditiero dell’impero Fiat: tenere un concerto al Teatro Regio di Torino, sponsorizzato dall’azienda torinese. L’offerta era spudorata: un miliardo di lire, forse due, la migliore offerta che si potesse ricevere a quel tempo.

La risposta di Lucio Battisti

Una cifra da capogiro nel 1973. Battisti non rispose a quegli uomini, e il telefonò nei giorni a seguire continuò a trillare, fino a quando Lucio riferendo alla moglie l’offerta le disse “Io gli ho detto no”. Il suo silenzioso distacco vale più di ogni altra cosa. Il successo non lo aveva cambiato, i danari non avevano minato il suo spirito libero, neppure i potenti potevano qualcosa o fargli cambiare idea.

La risposta di Lucio Battisti
Il rifiuto di Lucio Battisti (Ansa) – AllaGuida.it

Stretto nell’abbraccio della moglie e della sua famiglia, il suo canto lasciato al mondo ha marcato una traccia indelebile nell’arte. Storia di un uomo che amava il suo lavoro, che rispettava il prossimo, e che ha vissuto lontano dal successo e dai guadagni facili. Un uomo appunto che nel momento più alto della sua carriera ha raccolto la lezione e l’ha messa in musica con “il suo canto libero”.

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