Negli Stati Uniti hanno trovato l’alternativa ai motori elettrici e termici. L’ultima scoperta potrebbe cambiare gli scenari dell’automotive.
L’Automotive americano sta viaggiando a due velocità. Da una parte ci sono dei marchi storici che stanno cercando di trovare strade alternative per uscire dalla crisi, ma sono legate a una immagine antica. Poi ci sono brand come Tesla che hanno cambiato le carte sul tavolo e hanno avuto uno sviluppo repentino. Nel complesso tutti sono alla ricerca di una nuova dimensione di sviluppo.
Da una parte c’è chi ha puntato tutto sulle auto elettriche. Forse, in uno scenario green, era la scelta più ovvio, ma non priva di insidie. I problemi legati alle infrastrutture di ricarica e alle problematiche relative ai richiami hanno incrinato anche l’immagine della Tesla. L’hype sembra essersi esaurito e in molti Paesi del Vecchio Continente non è mai decollato.
Dopo l’avvento del GPL e del metano, le EV sembravano le soluzioni migliori per risparmiare. Chiunque riesca a trovare una soluzione più pratica e rapida avrà fatto bingo. Il colosso General Motors pare aver trovare una soluzione che può stravolgere il mercato.
La soluzione motoristica della General Motors
Al major americano non mancano innovazioni tecnologiche ed economiche per poter assicurare un futuro alternativo agli automobilisti. La rivoluzione passerebbe dalla creazione di un motore ad aria compressa. Potrebbe alimentare un motore come annunciato dai vertici del gruppo. Il motore ad aria compressa era già stato trattato nell’Ottocento, ma si è tornato a parlarne solo nel 2010.
Peugeot cominciò a studiare i motori ibridi per integrarli con quelli tradizionali tramite l’utilizzo di aria compressa. Poi le idee vennero abbandonate a favore dell’elettrico. General Motors potrebbe sfruttare motori che aspirano aria in una camera in cui la pressione aumenta e il pistone è spinto al massimo, per poi garantire l’aria e tirare indietro il pistone tramite una molla. Non vengono generate emissioni inquinanti e risulterebbero anche economici. Sarà rivoluzione? I primi esperimenti sono in atto poi ci vorrà del tempo per comprendere se potrà funzionare in larga scala. Di sicuro l’elettrico è al centro degli interessi dei principali Paesi sviluppati, ma una soluzione più economica e funzionale potrebbe convincere anche gli scettici.
