Incidenti auto, numeri inaccettabili in Italia: la differenza con gli anni precedenti

Gli incidenti d’auto fanno sempre enormemente discutere, in Italia soprattutto. I numeri sono sinceramente spaventosi.

La strada, esattamente come i mezzi a motore, è di un’utilità straordinaria. Ci permette di raggiungere il tragitto preferito, che sia per andare a lavoro, affrontare un viaggio fuori porta o anche soltanto occuparsi di fare compere. Una grandiosa utilità che però troppo spesso si è trasformata in tragedia.

incidenti auto numeri inaccettabili
Incidenti auto, numeri ancora drammatici (allaguida.it – Canva)

Gli incidenti che vedono come grandi protagoniste le automobili non sono affatto pochi, ed in Italia preoccupano sempre di più. Le statistiche non sempre delucidano particolarmente su di una situazione o un fatto di cronaca.

Ma possono aiutare eccome a capire cosa effettivamente non va. E siccome la pirateria stradale è e rimane un problema molto serio che non può e non deve essere sottovalutato in alcun modo, in questo articolo cercheremo di capire cosa non stia andando effettivamente nel verso giusto. La differenza fa paura.

Incidenti auto, 2022 analizzato: le statistiche

Gli incidenti provocati da gravi episodi di pirateria stradale nel 2022 in Italia sono stati 959. Purtroppo hanno causato la morte di 86 persone innocenti e di ben 1143 feriti. Un dato in miglioramento rispetto al 2021, ma ancora tremendamente lontano dalla realtà che molti vorrebbero ci fosse nelle strade di tutto il Paese.

incidenti auto statistiche
Incidenti in Italia, analizzati i numeri del 2022 (allaguida.it – Canva)

Necessari provvedimenti ancora più severi senza ombra di dubbio, perché le troppe vite umane perse fino ad ora non possono fare altro che costringere chi di dovere a migliorare la sicurezza stradale e conseguentemente i provvedimenti da prendere contro chi è talmente incosciente da non pensare al bene proprio e a quello degli altri utenti della strada. In ogni caso, comunque, come dicevamo i numeri sono comunque migliorati rispetto al 2021.

Nel 2022, l’Osservatorio ASAPS (Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale) ha contato tanto un alleggerimento del numero di incidenti (-5,7%) quanto del numero di vittime (-21,8%). I feriti sono invece rimasti pressoché gli stessi (+0,2%). Inoltre, sempre nel 2022, l’86,8% dei casi è avvenuto di giorno, mentre di notte soltanto il 13,2. Il riferimento notturno a possibili serate fin troppo ‘brille’ del week end è da scartare quasi totalmente. Anche se per quanto permane le azioni di pirateria purtroppo le percentuali cambiano nettamente: 29,3% di notte e 70,7% di giorno.

Il pirata della strada spesso non la fa franca: ma a pagarne le conseguenze sono i più deboli

Il report targato ASAPS racconta anche che nel 50,9% dei casi il pirata della strada è stato poi individuato dalle forze di polizia. Quest’ultime sono chiamate a rilevare l’incidente avvenuto. Per i sinistri mortali la statistica in questione schizza al 73,2%. In poche parole, quelli che scappano per cercare di farla franca commettono un gravissimo errore a livello etico, morale e giuridico.

incidenti auto pirateria stradale
Pirateria stradale, ancora troppi si macchiano in strada (allaguida.it – Canva)

Oltre ad essere obbligatorio, infatti, è anche molto intelligente fermarsi e prestare soccorso. Mettendosi immediatamente a disposizione delle forze dell’ordine si evita di aggravare ulteriormente quella che è davvero una posizione già decisamente delicata. Per quanto riguarda i pirati della strada di sesso femminile, sono in netta minoranza rispetto ai colleghi di sesso maschile: 12,9%.

Chi ne paga le conseguenze principalmente, comunque, e ci tocca nuovamente utilizzare l’avverbio ‘purtroppo’, sono gli utenti più deboli in senso assoluto. nel 2022, su 86 morti complessivi, 16 erano ciclisti e addirittura cinquanta pedoni. Fra questi, ben due bambini. 63 su 86, il che certifica la dolosa percentuale di 73,26%. Sempre parlando di pirati, i positivi all’alcol o alle sostanze stupefacenti sono il 14,3%. ASAPS precisa che però in quest’ultimo caso ci si riferisce strettamente ai casi in cui tali individui sono stati identificati subito dopo l’accaduto.

Omissione di soccorso: cos’è, cosa si rischia e dov’è stata effettuata di più

L’omissione di soccorso è un reato gravissimo, che rappresenta la non azione nei confronti di chi ha istantaneamente bisogno di supporto. L’omissione di soccorso stradale è esattamente quando qualcuno infrange l’obbligo fondamentale a carico di un utente di fermarsi e prestare assistenza a coloro che hanno subito danni fisici da incidente stradale o di altra natura. Ciò può portare a gravi conseguenze; alla persona che non viene aiutata e a chi commette la mancanza.

omissione soccorso
Omissione di soccorso, ancora in molti la praticano (allaguida.it – Canva)

E’ necessario rimanere sul luogo in cui è avvenuto l’incidente per prestare soccorso alla vittima e per mettersi nella migliore posizione possibile giuridicamente parlando. Non si può lasciare il posto incriminato. Se si riceve una denuncia per omissione di soccorso può essere dato il via ad un procedimento penale a carico di chi viene denunciato. E’ infatti un reato procedibile d’ufficio. L’articolo 189 del Codice della Strada prevede diverse condotte negative legate al coinvolgimento in sinistri stradali, se non si rispetta:

  • obbligo di fermarsi dopo un incidente senza feriti: sanzione amministrativa;
  • obbligo di fermarsi dopo un incidente con feriti: reclusione dai sei mesi ai tre anni e sospensione della patente da uno a tre anni;
  • obbligo di fermarsi e di prestare assistenza: reclusione da uno a tre anni e sospensione patente da un anno e 6 mesi a cinque anni;
  • obbligo di fornire le proprie generalità: viene stabilita una sanzione amministrativa.

Per quanto riguarda il maggior numero di fughe con omissione di soccorso, il primato assai triste spetta alla Lombardia con 155 episodi con morti o lesioni gravi. Segue la Campania a 112, l’Emilia-Romagna a 102, Lazio con 90, Veneto con 73, Toscana con 72, Piemonte con 49, Puglia con 48, Sicilia con 45, Liguria con 44, Marche con 41, Sardegna con 39, Abruzzo con 21, Umbra e Friuli-Venezia Giulia con 17, Calabria e Molise con 11, Trentino-Alto Adige con 7, Basilicata con 4 e Valle d’Aosta con 1.

Impostazioni privacy