Investito mentre era al cellulare, il pedone ha torto?

Il Codice della Strada parla molto chiaro riguardo al ‘rapporto’ tra pedone e automobilista. Vediamo come stanno le cose in questo caso.

Il Codice della Strada è formato da una serie di norme volte a rendere la strada e gli utenti stessi più al sicuro; queste sono anche chiamate a rendere il lavoro di ogni corpo di Polizia più semplice e meno sofisticato. Non sempre è possibile, certo, ma la Legge in tal senso cerca sempre di fare il migliore lavoro possibile.

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Cosa succede al pedone al telefono se è investito? La risposta non è così scontata (allaguida.it – Canva)

Vale anche per una delle questioni più discusse e giudicate quotidianamente in senso assoluto. Ci riferiamo al complicato rapporto fra pedoni e automobilisti.

Spesso diamo per scontato che i primi abbiano sempre ragione, ma è davvero così? Vi facciamo un esempio; se un cittadino si incamminasse con un cellulare in mano e venisse investito da un’auto, quali sarebbero disamine e conseguenze del fattaccio? E’ tutto tranne che una domanda semplice, quindi soffermiamoci sull’argomento nella maniera migliore possibile.

Pedone investito: cosa dice il Codice della Strada

Partiamo con il dire che mettere in serio pericolo la vita di un pedone è gravissimo. E infatti, chi investe una persona rischia di essere accusato – o accusata – per lesioni personali stradali. Si tratta di un reato punibile da tre mesi ad un anno (se parliamo di lesioni gravi) e da un anno a tre anni (per quelle gravissime). E’ necessario valutare anche l’entità dell’impatto sulla persona che ha subito l’incidente. Il criterio per diversificare la gravità delle lesioni è oggettivo. Per lesioni grave intendiamo tutte quelle azioni che:

auto pedone incidente
Auto investe pedone, le conseguenze (allaguida.it – Canva)
  • provocano una malattia che mette in pericolo la vita di una persona;
  • provocano una malattia o un’incapacità che impedisce lo svolgimento delle attività ordinare per almeno 40 giorni;
  • provocano l’indebolimento permanente di un senso o di un organo.

Le lesioni stradali sono invece considerate gravissime quando:

  • provocano una malattia certamente o probabilmente non sanabile;
  • cuasano la perdita di un senso;
  • certificano la scomparsa di un organo o di un arto;
  • provocano la perdita della capacità di procreare o danno vita ad una grave difficoltà comunicativa.

In tal senso, le pene possono essere incrementate non solo per le conseguenze che un incidente può prevedere, ma anche tramite aggravanti come la guida in stato di ebbrezza o l’alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di stupefacenti. La reclusione, in questi casi, può salire da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Ricordiamo inoltre che le lesioni gravi o gravissime sono procedibili d’ufficio. Possono ocmportare anche la revoca della patente come sanzione accessoria.

Il pedone ha sempre ragione: o forse no?

Ora, con quanto visto in precedenza non vogliamo affatto mettere in croce gli automobilisti a priori, pur constatando che hanno tantissima responsabilità alla guida. Perché in strada scendono in campo le vite delle persone, dalla nostra a quella degli altri, e anche il minimo errore può dar vita ad alcune conseguenze drammatiche a dir poco. Ciò però non si tramuta in esenzione etica e legislativa per gli utenti più deboli, proprio i pedoni. Anche questi ultimi hanno i loro obblighi e i loro doveri, come stabilito dal Codice della Strada. Ad esempio:

pedone incidente conseguenze
I pedoni non hanno sempre ragione (allaguida.it – Canva)
  • devono circolare sugli appositi marciapiedi;
  • se non ci sono marciapiedi, è necessario muoversi lungo il margine della carreggiata opposto rispetto al senso di marcia dei veicoli;
  • durante gli attraversamenti stradali è obbligatorio servirsi delle apposite strisce pedonali. Se queste mancano, si può attraversare la carreggiata, sempre però con la dovuta attenzione.

Specifichiamo che non si tratta di consigli amichevoli, ma di regole. Che, quindi, non prevedono in alcun modo il verificarsi di particolari trasgressioni da parte dei pedoni. Se ciò accadesse infatti potrebbe anche essere prevista una multa o addirittura l’intera responsabilità di un incidente. Facciamo un esempio: se un pedone attraversa la strada senza prestare attenzione, beh, si prende l’80% della colpa.

E non è tutto. Possono essere ritenuti del tutto responsabili di un sinistro se attraversano la strada al buio; oppure se si trovano ad attraversare la strada in condizioni climatiche sfavorevoli come pioggia, nebbia e grandine, indossando abiti scuri oppure in evidenti condizioni di ubriachezza.

E nel caso in cui il pedone dovesse attraversare la strada all’improvviso e fuori dall’area delle strisce pedonali? In questo caso la responsabilità di un automobilista viene ridimensionata, ma non annullata. Chi è alla guida deve sempre garantire la massima sicurezza e soprattutto la capacità di frenare la propria auto prima di un possibile incidente. Se però è possibile dimostrare che il comportamento del pedone è stato inatteso ed improvviso al punto da non permettere al gudiatore di reagire nelle tempistiche necessarie, allora per il conducente verebbe annullata ogni genere di colpa.

Telefono, pedone, incidente: cosa succede in questo caso

Il pedone non ha sempre ragione, l’automobilista non ha sempre torto. Ma torniamo al caso precedentemente proposto, quello del pedone al cellulare investito. Nel 2023 gli smartphone sono un oggetto praticamente scontato nelle mani di qualunque individuo o quasi. Pensate che, addirittura, in Cina è stata creata una corsia pedonale riservata strettamente a chi utilizza un telefono cellulare.

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Cosa succede se un pedone al telefono viene investito (allaguida.it – Canva)

Ma se si viene coinvolti in un sinistro stradale, esattamente, quali sono le conseguenze? E come si può stabilire chi ha ragione e chi torto? Ci viene grandiosamente in auto il nostro codice civile, che infatti stabilisce una regola che vale di fatto per qualsiasi tipo di incidente stradale. L’articolo 2054 dice che: “Il conducente di un veicolo deve risarcire il danno prodotto, a persone o a cose, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare l’evento”.

Questo vale anche per un pedone. Quest’ultimo, se investito mentre era distratto e non ha fatto niente di niente per evitare il contatto, ha l’80% di responsabilità. Venendo al conducente di un veicolo, per non essere dichiarato responsabile deve provare oggettivamente:

  • che la propria condotta è conforme alle regole stipulate dal Codice della Strada;
  • che il pedone si è comprotato in modo improvviso e imprudente;
  • che non si poteva evitare l’impatto, neppure con la massima attenzione del caso.

I testimoni sono fondamentali in casi come questi per determinare l’esatta dinamica dell’avvenimento. Sono talmente importanti che, nella denuncia da mandare all’assicurazione, occorre dire quali sono i testimoni presenti sul luogo dell’incidente avvenuto.

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