Nel corso della sua lunga carriera il cinque volte iridato, Jorge Lorenzo, ha corso anche un anno in Honda al fianco di Marc Marquez. Le sue parole faranno riflettere Bagnaia.
Jorge Lorenzo, dopo i successi ottenuti con Yamaha e Ducati, decise di legarsi al team HRC della Honda. Sembrava il dream team del secolo, dopo l’epopea Marquez-Pedrosa, ma si rivelò una passeggiata per il catalano che demolì il maiorchino. Il contratto di Porfuera prevedeva un biennale da 8 milioni di euro a stagione.

Nel 2019 arrivarono infortuni pesantissimi e il cinque volte campione del mondo dovette saltare i Gran Premi di Olanda, Germania, Repubblica Ceca e Austria a causa della frattura della sesta vertebra dorsale rimediata nelle prove libere del GP d’Olanda. La stagione in Honda, già condizionata dalla cavalcata dei Marc Marquez, si trasformò in un calvario per Jorge. Il suo miglior piazzamento fu un undicesimo posto in Francia e chiuse la stagione al 19º posto con 28 punti.
Durante una conferenza stampa convocata il 14 novembre 2019, alla vigilia del Gran Premio della Comunità Valenciana, Lorenzo annunciò che avrebbe appeso il casco al chiodo dopo le terrificanti cadute di Barcellona e di Assen. Non avrebbe mai più potuto competere con i migliori centauri al mondo. In ogni casso ha lasciato il Motomondiale da leggenda con 68 gare vinte e 296 GP disputati. Ha poi ricoperto il ruolo di collaudatore della Yamaha, per poi lasciare la sella a Cal Crutchlow.
Il commento di Lorenzo su Marquez
Jorge ha apprezzato lo stile di guida di Marc che, sulla RC213V, era irrefrenabile prima dell’infortunio di Jerez 2020. A DAZN Spagna Lorenzo ha spiegato: “Marc è un ragazzo normale, ma in pista si trasforma in un killer. Il mio rapporto con Marc nel 2019 è stato molto differente rispetto ai cinque o sei anni precedenti. Prima c’era molta tensione, quando era un rookie è stato un po’ spericolato nelle battaglie che abbiamo avuto. A Jerez mi spinse fuori all’ultima curva e mi lamentai molto di lui, anche con la stampa, per il suo stile di guida. Questo generò molta tensione”.

“Marc era nel pieno della carriera (nel campionato 2019, ndr) e anzi stava disputando la sua migliore stagione. Io non riuscivo ad avvicinarmi a lui. Avevo provato a studiare la sua telemetria e avevo provato a copiarlo, ma era impossibile. Aveva tanta fiducia in quella Honda e la capiva benissimo. Io ho provato a fare lo stesso, ma era impossibile”, ha analizzato un sempre lucidissimo Lorenzo.





