L’industria delle quattro ruote offre delle soluzioni all’avanguardia che stanno mettendo fuori gioco i marchi europei.
Vi sono fabbriche che non hanno mai avuto concorrenza in passato e oggi si trovano a fronteggiare competitor super agguerriti. Il mercato dell’auto è finito al centro del dibattito negli ultimi mesi. Tra il 2024 e la prima metà del 2025 c’è stata una flessione in Italia e un boom all’estero. Sono tante le case automobilistiche sono state costrette a rivedere i propri piani produttivi.

In Asia, la situazione è diversa e viaggia a un’altra velocità. I cinesi fino a pochi anni fa erano molto indietro e non avevano nessuna idea di come costruire le auto. Poi con l’elettrico si è favorito il mercato del Paese del Dragone Rosso, grazie alle terre rare ma anche a politiche sui lavoratori disumane. Non lo scopriamo oggi che i cinesi lavorano tantissimo e non guadagnano cifre tanto elevate. Il simbolo della crescita orientale è lo stabilimento di Ulsan, in Corea del Sud: un major in grado di sfornare circa 10 auto nuove al secondo.
Lo stabilimento automobilistico di Ulsan, nel cuore della Corea del Sud, è anni luce avanti alla concorrenza. La fabbrica di Ulsan crea circa 1,5 milioni di auto all’anno. Ovvero 10 al secondo e un numero pari al totale dei veicoli venduti in Italia in tutto nell’intero anno. In prospettiva non c’è possibilità di controbattere lo strapotere dell’industria 2.0 cinese.
La fabbrica dei miracoli cinese
Con una superficie di 1.200 acri, nella struttura si lavora 18 ore al giorno. La factory comprende 5 diverse fabbriche di auto in grado di produrre 17 modelli diversi, la maggior parte dei quali vengono esportati nei vari angoli del mondo. Nel 2026 è in arrivo anche un sesto stabilimento, dedicato interamente alla produzione di EV, compresi i nuovi modelli di Genesis GV90.

La nuova fabbrica BYD, localizzata in Cina, a Zhengzhou, avrà un’estensione di 130 km quadrati. In sostanza più grande di Napoli, giusto per farvi capire. Sarà un centro industriale con 60.000 dipendenti a cui dovrebbero aggiungersi altri 20.000 operai una volta finiti i lavori. Una struttura che potrebbe dare occasioni di lavoro di continuo. Se pensate agli stabilimenti italiani, il più grande è quello di Melfi, gestito da Stellantis, che conta circa 5.900 dipendenti e produce la Fiat 500X e due modelli di Jeep, la Renegade e la Compass. Quasi un LEGO in miniatura rispetto alle strutture asiatiche.