Come si possa trasformare una semplicissima Multipla in un bestione da gara è un esercizio difficile da immaginare persino per noi appassionati di tuning. Scopriamo come è nato il bolide Fiat.
Sul web arrivano ogni giorno notizie che lasciano a bocca aperta i fan delle auto. C’è stata un’epoca in cui la Multipla era considerata una delle auto più brutte al mondo e di conseguenza quanto più lontana dai concetti di sportività classici.

La Multipla fece scalpore sin dalla primissima serie che già aveva negli anni ’50 sei posti suddivisi sue due file in poco più di tre metri e mezzo di lunghezza. Un concetto di monovolume che venne ripreso poi molti decenni dopo. Alla fine degli anni ’90 i tecnici della Fiat rielaborarono la vecchia Multipla con uno stile che sembrava arrivare da un fumetto della Walt Disney. La vettura divise il pubblico e venne esposta nel Museum of Modern Art di New York e non per essere un esempio di bellezza.
Del resto l’obiettivo era risultare stravaganti con un’auto confortevole e dalle dimensioni non eccessive. La Multipla si sviluppava verso l’alto, offrendo un ampio portellone per carichi pesanti nel bagagliaio. Le sospensioni anteriori erano MacPherson, mentre le sospensioni posteriori erano a ruote indipendenti del tipo a bracci tirati. Soluzioni che oltre venticinque anni fa non erano scontate. Proprio l’estensione in altezza lasciava presupporre l’impossibilità di costruirne una versione pepata.
La Multipla più potente di una Ferrari
Sotto al cofano è stato montato un V8 da 6,4 litri che eroga 659 CV, preso da una Corvette C7 Z06 rottamata. Il motore è stato spinto, come confermato sul banco di prova, 1.294 CV. Per mettere a terra una potenza clamorosa è stato installato un ampio spoiler posteriore e l’altezza di marcia e le sospensioni sono state rielaborate per evitare qualsiasi problema. La vettura italiana con minigonne, diffusore e prese d’aria impensabili è stata persino omologata.
Sulla tangenziale di Parigi, tra il traffico cittadino, la 1000tipla è diventata un oggetto misterioso. Una navicella spaziale arrivata nel cuore della capitale francese per sprigionare una potenza che farebbe impallidire Ferrari e Lamborghini. Vi lasciamo alla visione del video perché non c’è modo migliore che mettersi comodi ed apprezzarla nelle sue linee estreme.