Sergio Marchionne è scomparso da quasi 7 anni, e l’impressione è che del suo lavoro sia rimasto poco o nulla. Tempo fa è arrivata l’ultima stoccata del gruppo Stellantis all’ex AD della FIAT.
Il lavoro di Sergio Marchionne rischia di finire nel dimenticatoio, e purtroppo, le cose rischiano di peggiorare di anno in anno. Stellantis ha portato la produzione di auto in Italia a precipitare sotto il mezzo milione di unità, come si evince dai dati del 2024. La holding multinazionale olandese affronta una fase di preoccupante crisi economica, con vendite in caduta libera ed una strategica di puntare sull’elettrico che potrebbe essere presto rivista.

Nel piano dell’ex CEO Carlos Tavares, che si è dimesso nel mese di dicembre, c’era quello di puntare tutto sull’elettrico, per vendere solamente auto ad emissioni zero in Europa entro il 2030. Tuttavia, in base a quanto emerso nelle ultime ore, Stellantis potrebbe puntare sull’ibrido e mettere da parte il piano Dare Forward, una prima mossa che potrebbe rivelarsi fruttuosa dopo anni di illusioni e scelte prive di senso. Tuttavia, Stellantis ha già ucciso l’eredità di Marchionne, mediante una decisione presa qualche tempo fa. Scopriamo di cosa si tratta ed il perché di questa scelta.
Marchionne, la mossa di Stellantis che non è piaciuta
La FIAT era sul punto del fallimento nel momento in cui arrivò Sergio Marchionne, che però fu in grado di risollevarla, riportandola ad occupare un posto di rilievo nel settore automotive. Nel 2007, il manager nativo di Chieti fondò FCA Italy, una divisione del colosso automobilistico che però, ad oggi, non esiste più. Infatti, Stellantis ha scelto di eliminare FCA Italy mediante la creazione di un nuovo sotto-gruppo, e la cosa non è stata gradita dai più affezionati all’ex AD di FIAT.

Andando nei dettagli, Stellantis ha dato il via alla divisione Stellantis Europe, che va a sostituire anche FCA Italy, una mossa che sa di ulteriore distacco dall’Italia, paese nel quale l’industria automobilistica è sempre più al collasso. L’obiettivo del gruppo presieduto da John Elkann è quello di snellire alcune procedure al suo interno, in modo da avvicinare i marchi al potere centrale di Stellantis. Non sono però stati modificati gli accordi contrattuali con i dipendenti di FCA Italy, che potranno continuare a lavorare senza troppi problemi. Tuttavia, si tratta di un colpo non da poco all’eredità di Marchionne e del lavoro che aveva svolto.