La mini-Jeep dalle origini italiane mezza tedesca e mezza giapponese: oggi costa una cifra ridicola

Oggi andremo a raccontarvi la storia di un fuoristrada unico nel suo genere, un vero e proprio mostro della strada che si distingue per la sua base italiana. Andiamo a scoprire i suoi segreti.

I fuoristrada sono modelli ancora oggi molto apprezzati dagli appassionati del settore, ed alcuni progetti, pur essendo pressoché sconosciuti, meritano di essere scoperti per la loro conformazione e le caratteristiche tecniche di cui sono in possesso. La Bertone Freeclimber è frutto di una collaborazione internazionale tra Italia, Germania e Giappone, ed è un esperimento che ha portato ad un risultato a dir poco stupefacente.

La mini-Jeep dalle origini italiane mezza tedesca e mezza giapponese: oggi costa una cifra ridicola
Mini Jeep giapponese e tedesca – Allaguida.it

La sua nascita risale al lontano 1989, ed è un modello di fuoristrada che è ben lungi dall’essere un banale esercizio di stile. In questo gioiellino si fondono le qualità e le competenze sul mondo dei motori di tre paesi che hanno grande tradizione in tal senso, e che hanno applicato le loro conoscenze per mettere in piedi qualcosa di mai visto prima. Bertone avviò il progetto lavorando sulla Daihatsu Rugger, utilizzandone la base per poi trasformarla e dare vita ad un progetto in grado di posizionarli tra quelli a trazione integrale più interessanti.

Bertone, tutto sul Freeclimber con motore BMW

Una caratteristica specifica che portò a distinguere la Bertone Freeclimber dal resto del mercato dei fuoristrada fu la scelta dei motori BMW, un elemento che rese questo gioiellino un modello top di gamma. C’erano tre varianti, con un picco di potenza massima da 129 cavalli. Le versioni erano un 2.0 a benzina, un 2.7 a benzina ed anche un 2.4 diesel da 114 cavalli. Tutti i motori erano abbinati ad un cambio manuale a cinque marce ed alla trazione integrale inseritile con un riduttore. Una soluzione tecnica che lo rese un unicum nel mercato ed in questo segmento.

Tra il 1989 ed il 1992, questo fuoristrada venne prodotto in 2.800 esemplari, un buon numero, che oggi la rende un oggetto del desiderio per i collezionisti. Viene venduto, secondo le stime, su prezzi di circa 6.500 dollari, un buon affare considerando ciò che mette a disposizione. Nel 1992, per concludere, fu avviato ala produzione del secondo modello, sviluppato su una versione aggiornata del Suzuki Rocky.

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