L’MV Agusta rimane una icona che non passa inosservata. La nuova naked non ha difetti, da qualsiasi angolazione la vediate.
Si stanno per accendere i riflettori sulla fiera internazionale del motociclo più attesa d’Italia, come ogni anno sono tante le novità in arrivo ad EICMA, Milano, e gli occhi sono puntati sempre sulle italiane: Ducati, MV Augusta, Fantic, e tante altre regine. Lo show sta per iniziare e le luci sono su un’icona del motociclismo in questa serie oro, che anticipa la versione standard in uscita la prossima primavera: MV Augusta Brutale Serie Oro.

Un’italiana da far girar la testa grazie ad una linea mozzafiato, stile inconfondibile, ed un’innovazione da classe premium. Dopo il divorzio con KTM, rapporto durato molto poco, la Brutale si rifà il trucco ma non perde la sua identità. Scopriamola in anteprima mettendola sotto una lente di ingrandimento, ma non lasciandoci prendere da sentimentalismi per il marchio iconico, ma valutiamola per com’ è: un tre cilindri da 931 cc e 148 cv di potenza, in una solo parola brutale.
I punti di forza della naked MV Agusta
Doti tecniche ma non solo, la nuova MV perde un po’ di puzza sotto il naso a favore di un approccio meno elitario con un prezzo più concorrenziale, teoricamente, ma sempre con quel plus in più che la contraddistingue dalle altre. Strategia commerciale per una nuova rinascita o semplicemente la volontà di toccare le corde del cuore di nuovi appassionati? La risposta è data dalla dichiarazione del CEO di MV, Luca Martin, il quale afferma che il “motociclista è al centro del progetto.”

Questa serie oro è una edizione limitata a 300 esemplari, pezzi da collezione, che risentono tutti del fascino del passato e della penna di Massimo Tamburini. Naturalmente si è scelto il meglio per fare da apripista alla standard, il nuovo motore 950 Evo è in pratica una versione reingegnerizzata di quello impiantato nella Enduro Veloce, rispetto al quale offre 24 CV di potenza e 5 Nm di coppia in più. Nuovo l’impianto di scarico e la frizione antisaltellamento a coppia assistita e un corpo farfallato full ride-by-wire da 50 mm con iniettori dall’alto.
Un concentrato di innovazione che si apprezza nei dettagli, le sospensioni sono Öhlins e consistono in una forcella rovesciata Nix 30 con steli da 43 mm e in un ammortizzatore Ttx 36, entrambi ampiamente regolabili. Per quanto riguarda invece i freni, all’anteriore troviamo le pinze Brembo Hypure, mentre al posteriore un disco da 220 mm con pinze a doppio pistoncino sempre della Casa italiana. Ci sono cinque modalità di guida tra cui scegliere (Rain, Urban, Sport, Race e Custom). Esteticamente si conferma un’opera d’arte senza difetti, il monobraccio resta all’insegna della tradizione. Stupendi gli scarichi laterali a pipe corte. Più ergonomica la sella rispetto al passato. Dobbiamo solo aspettare il listino prezzi per questa meravigliosa italiana già ordinabile.





