La prima coupé italiana con motore V6: era anni luce avanti alla Ferrari, ancora oggi a vederla fa battere il cuore

Nell’automotive italiano ci sono stati dei modelli che hanno cambiato le regole del gioco. In questo caso un motore V6 degli anni ’50 stupì l’Italia.

Le belle favole iniziano quasi sempre con un c’era una volta e oggi vi racconteremo la trama magica di un piccolo bolide nostrano che ha saputo anticipare i tempi rispetto a rivali molto agguerrite. Mettete da parte le crisi dell’automotive attuale che sta investendo i top brand italiani e pensate a Maserati, Lancia e Alfa Romeo come competitor accreditate di Ferrari.

Il V6 anti-Ferrari
Motore V6 anti-Ferrari – Allaguida.it

Ogni marchi nostrano si giocava le proprie carte per avere anche un ampio respiro commerciale fuori dai confini nazionali. Erano tempi d’oro per gli ingegneri che lavoravano su motori termici che avrebbero poi segnato il futuro del mondo delle quattro ruote. Oggi, soprattutto i più giovani, sono soliti concepire il marchio Lancia esclusivamente legato all’ambito urban, con la sola Ypsilon rimasta in listino. Un tempo il marchio torinese, oggi sotto il controllo del potente Gruppo Stellantis, produceva auto sportive e berline curatissime sotto il profilo tecnico.

Il motore V6 della Lancia Flaminia

L’ammiraglia della Lancia venne realizzata nelle versioni Coupé, Sport, Convertibile e Supersport. Dopo il successo commerciale dell’Aurelia i vertici decisero di continuare la tradizione storiche del brand con una berlina curata e innovativa. In sostituzione dell’ingegner Vittorio Jano, che transitò alla Ferrari, il 27 marzo 1955 venne nominato il professor Antonio Fessia, un tecnico noto nell’ambiente e di vasta esperienza.

Il motore V6 della Lancia Flaminia
Il motore V6 della Lancia Flaminia (Media Sotheby’s) Allaguida.it

La prima Flaminia nacque nell’aprile del 1956 ed era la versione berlina. Lo stile venne curato da Pininfarina ed equipaggiava un motore a 6 cilindri a V di 60° da due litri e mezzo di cilindrata, erogante circa 100 HP e capace di spingere la vettura fino a 160 km orari. Prese vita con l’obiettivo di diventare un’auto molto esclusiva, non a caso venne scelta dal Presidente della Repubblica e divenne la berlina preferita delle alte cariche dello Stato.

Il segreto? Il V6, derivato dalla predecessora Aurelia, divenne il primo al mondo a essere montato su un’auto di serie. Nel corso degli anni il motore venne anche perfezionato. La Flaminia 3C Sport del 1962 toccò una potenza di 140 CV, poi addirittura di 150, con l’aumento di cilindrata a 2.8 L. Nel 1963 sbarcò sul mercato la Flaminia Supersport, un’evoluzione completa del concetto originale. Serie dopo serie la vettura divenne un portento, facendo ricredere i competitor, tra cui Ferrari, sull’utilizzo di un piccolo e sempre più performante motore V6.

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