Sono passati oltre 60 anni dalla realizzazione di una Ferrari voluta fortemente da Gianni Agnelli, amante delle one-off del Cavallino. Scopriamo i segreti di questo gioiello commissionato dall’Avvocato in persona.
Gianni Agnelli è stato una personalità forte, un leader fondamentale nella storia della FIAT, in grado di portare al successo la casa di Torino e di far risplendere il suo nome nel corso della seconda metà del Novecento. Inoltre, era un grandissimo estimatore della Ferrari e del Drake, il fondatore del Cavallino, con il quale firmò l’accordo, alla fine degli anni Sessanta, che portò la casa di Maranello sotto la gestione della FIAT, ma con la libera gestione del reparto corse.

L’Avvocato ebbe rapporti importanti con la Ferrari, ed amava farsi personalizzare le auto del Cavallino, così da poter ottenere dei modelli unici e fatti su misura per lui. Il 1960 fu l’anno della 400 Superamerica, la prima vettura ad essere realizzata su commissione per Agnelli. Questa vettura fu realizzata in una versione talmente inedita che, su sua specifica richiesta, era priva di loghi della Ferrari, una rarità assoluta. Andiamo a scoprire i segreti di un modello che ha fatto la storia delle auto di lusso.
Ferrari, la mitica 400 Superamerica di Gianni Agnelli
La Ferrari 400 Superamerica di Gianni Agnelli poteva contare su un design personalizzato, ispirato alle auto americane dell’epoca, con un parabrezza di grandi dimensioni, in grado di aumentare i livelli di downforce, e delle pinne al posteriore. Fu il primo esemplare in assoluto della 400 Superamerica (di cui poi furono realizzate altre 46 unità, ma con caratteristiche differenti), e quella dell’Avvocato è considerata a tutti gli effetti una one-off. Il modello standard fu prodotto tra il 1960 ed il 1964, con varianti a richiesta del cliente. In totale, ne furono costruite solamente 47 nella storia.

Potremmo definire la Ferrari 400 Superamerica di Agnelli una coupé speciale, con caratteristiche ben diverse dagli altri modelli, che la rendevano inconfondibile. Il motore era un V12 posizionato all’anteriore con potenza massima di 340 cavalli a 7.000 giri al minuto, numeri da capogiro considerando che parliamo di un modello di 65 anni fa. Insomma, un vero e proprio modello mai visto prima, che rese Agnelli orgoglioso di esserne l’unico proprietario a quei tempi.





