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L’Alfa Romeo in stile Ferrari che raggiungeva performance stellari: somiglia ad una F1

L’Alfa Romeo nel corso della sua storia ha creato autentici capolavori che hanno fatto scuola. Una in particolare sembrava una Ferrari.

Oggi la Casa del Biscione ha perso il fascino racing che aveva creato invidia persino in un genio come Enzo Ferrari. C’è stata un’epoca in cui l’Alfa Romeo rappresentava il top per soluzioni tecniche all’avanguardia, stile ricercato e motori da sogno. Da quando il brand di Arese è finito nell’universo Stellantis ci sono stati passi in avanti notevoli sui fatturati, con il lancio dei primi SUV, ma la sportività autentica è sparita.

L’Alfa Romeo che batteva la concorrenza (Ansa) Allaguida.it

Alla metà degli anni ‘60, l’Alfa Romeo 33 era il punto di riferimento. Orazio Satta Puliga si occupava della divisione Progettazione del marchio milanese. Nacque un prototipo che potesse affrontare il Mondiale Marche, dal nome in codice 105.33, o anche Tipo 33. Il progetto iniziale di una vettura a motore centrale fu poi passato all’Autodelta, sotto la guida dell’ingegner Carlo Chiti. L’auto raggiungeva prestazioni record, pur non perdendo agilità.

L’Alfa Romeo in stile Ferrari

L’Autodelta venne inclusa da mamma Alfa Romeo allo scopo di creare una squadra corse ufficiale e così nacque una storia leggendaria in pista. Nel primo round del campionato, corso in Belgio, il driver Teodoro Zeccoli festeggiò subito un trionfo, alla guida della prima versione della 33, definita Periscopica per via della sua presa d’aria alle spalle del pilota. L’ultima evoluzione fu proposta nel 1973, con il nome Tipo 33 TT 12, che aveva un motore 12 cilindri, dicendo addio all’iniziale V8.

Alfa Romeo Tipo 33 TT 12 in azione (Stellantis Heritage) Allaguida.it

L’Alfa Romeo Tipo 33 TT 12 vantava 500 cavalli ad 11.500 giri al minuto e toccava una top speed di 330 km/h, con un peso contenuto a 670 kg. Il motore fu collocato in un telaio tubolare in acciaio, e la sigla TT nacque dal tipo di telaio, mentre 12 era il numero dei cilindri del motore. Alla 1000 km di Monza del 1974, prima prova del Mondiale Marche, Arturo Merzario e Mario Andretti festeggiarono la pole. Il giorno dopo la vettura del Biscione segnò una tripletta. In quell’annata l’Alfa Romeo Tipo 33 TT 12 conquistò sette delle otto gare in programma. Arrivò anche il trionfo alla Targa Florio, che valeva per il campionato italiano e non per il mondiale. L’auto italiana in sostanza vinse tutto, mettendosi dietro competitor di altissimo spessore.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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