In Giappone sanno come costruire SUV in linea con le esigenze urbane. Questo modello sarebbe perfetto anche per un off-road leggero.
Ci sono marchi di fabbrica che lasciano il segno su strada come in fuoristrada, il caso emblematico è la Suzuki Jimny, piccolo fuoristrada della casa nipponica che ha conquistato il cuore e il mercato per le sue doti di agilità, versatilità, stile e affidabilità.
Fonte di ispirazione per un intero segmento diventa il punto di partenza per un’auto a ruote alte che le somiglia molto, ma molto, parliamo della Suzuki S-Presso, un prodotto della filiale indiana Marutti del marchio giapponese, potrebbe non suonare familiare in Occidente, ha già un suo seguito sul mercato orientale, grazie anche alla somiglianza con la sorella “cattiva”.
Alimentata da un piccolo motore a tre cilindri da 998 cc, l’auto eroga 67 cavalli e 90 Nm di coppia nella sua versione più potente. Potrebbe non sembrare molto, ma considerando il peso ridotto dell’auto di poco più di 700 kg (circa 1.500 libbre), è più che sufficiente per renderla scattante in città.
Un SUV in miniatura, con doti anche nel fuoristrada leggero, bello da vedere ma anche da guidare. Con il bodykit di GH Style, la piccola Suzuki ora ha anche un aspetto molto più interessante e si inserisce in una fascia dove in luoghi come le Filippine, il Sudafrica e diversi paesi dell’America Latina è molto venduta. Alle doti tecniche si aggiungono quelle stilistiche, uno spoiler più grande e un nuovo paraurti la rendono un SUV Jimny più cittadino ma che strizza l’occhio al fuoristrada. Divertente e accattivante, rispecchia in pieno il DNA Suzuki.
Una city car, fatta per superare buche, tombini e per salire su qualche marciapiede senza fare danni. Un macchina che piace per le sue doti sostanziali e di semplicità, un richiamo nostalgico a quelle piccole auto anni ’90. In Europa si potrebbe inserire in una fascia di prezzo pari alla concorrenza di pari cilindrata (intorno ai 50mila euro circa). Perché acquistarla? Non bada troppo alle mode, ma con le linee squadrate tiene bene il tempo e fa tendenza, non può essere di certo l’unica auto familiare, ma la seconda. Restiamo in attesa di maggiori informazioni che ci arrivano dall’Oriente, e godiamoci l’attesa per un modello che, qualora arrivasse alle nostre latitudini, potrebbe fare faville.