Le auto più folli mai viste al Nürburgring: ma come ci sono finite

Sul tracciato del Nürburgring siamo soliti ammirare i bolidi testati in anteprima dalle cose costruttrici, ma anche auto normalissime che calcano, senza paura, l’asfalto dell’inferno verde.

Nella sua conformazione completa, in passato, era tra i circuiti più temuti dai migliori piloti al mondo. La Germania nel secolo scorso era uno degli scenari più battuti dalle principali categorie motorsportive al mondo. A differenza dei parcheggioni attuali, all’inizio del secolo scorso si puntava su tracciati difficilissimi che erano destinati a durare nel tempo.

Le auto più folli mai viste al Nürburgring
Un giro di pista al Nürburgring (Ansa) allaguida.it

L’obiettivo era creare nel cuore della foresta nera la pista più complicata a mondo. Il primo passo fu fatto nel 27 settembre 1925, data di inizio dei lavori. L’inaugurazione si tenne il 18 giugno 1927 in presenza del Presidente Paul von Hindenburg. Il circuito aveva caratteristiche ben precise: saliscendi, curve velocissime e tornanti. Elaborato intorno alle alture comprese tra i comuni di Adenau, Nürburg e Müllenbach nell’Eifel, divenne uno dei tracciati più lunghi ed impervi al mondo.

Il concetto era quasi rallistico ma su asfalto. La Nordschleife, infatti, era caratterizzata da 172 curve (di cui 84 a destra e 88 a sinistra) in cui i piloti dovevano tener presente le diverse pendenze e raggi delle curve. Non erano permessi errori. Gli insidiosi muretti vicini non scusavano. Le prime edizioni del Gran Premio di Germania si svolsero sul tracciato completo, mentre dal 1931 venne preferita la Nordschleife. Il cosiddetto ‘anello’, ring in inglese, fu teatro di battaglie epoche tra i costruttori tedeschi, inglesi ed italiani.

Proprio i piloti italiani hanno scritto pagine indelebili in Germania. La vittoria magnifica di Tazio Nuvolari nel 1935 lo fece diventare una leggenda. La dicitura Nürburgring faceva riferimento, nel dopoguerra, al solo Nordschleife. Si corsero GP di F1 entusiasmanti, ma la pista è ricordata anche per il crash di Niki Lauda contro una parete rocciosa nel 1976, in un veloce curvone subito prima della Bergwerk. Il tracciato venne considerato troppo pericoloso. Da quell’anno i piloti ottennero che la gara fosse trasferita all’Hockenheimring.

Un giro di pista al Nürburgring

Purtroppo la Germania oggi ha perso appeal nella massima categoria del Motorsport. Sono lontani i tempi delle battaglie in pista tra i fenomeni teutonici. Oggi nel calendario non figura nemmeno una tappa. La costruzione di una pista meno pericolosa e più adatta alle monoposto moderne non è bastata. Ci è voluto il Covid-19 per rivedere in Germania un Gran Premio. A segnare il primato cronometrico del nuovo tracciato in 1’25″269 ci ha pensato Valtteri Bottas su Mercedes nelle qualifiche del Gran Premio dell’Eifel 2020.

Per quanto la Germania sia diventata tabù per la nuova proprietà di Liberty Media che pensa più al fatturato che all’autentico spettacolo in pista, un comune mortale può togliersi la soddisfazione di mettere alla frusta la propria vettura sull’iconico tracciato del Nürburgring. Vi basterà un piccolo esborso e tanto cuore per lanciarvi sul tracciato come hanno fatto gli automobilisti in alto.

Nel video pubblicato sul canale YouTube Statesidesupercars potrete osservare utilitarie datate come la Citroen AX o la Renault Twingo alle prese manovre al limite. Spingono a tavoletta addirittura furgoni come il Ford Tourneo Connect o il Volkswagen Transporter. L’essenza della passione per i motori è proprio in questo breve filmato dove persone normalissime si sentono dei manici. Non mancano gli incidenti, ma il divertimento è assicurato. Astenersi deboli di cuore.

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