Le auto più pazze della storia: tante idee che non hanno fatto strada

Auto ed idee innovative, non sempre però questo è sinonimo di successo. Ecco quelle con le soluzioni più assurde. Alcune sono incredibili.

Le automobili. Le Case produttrici sono da sempre alla ricerca di una novità, di un particolare nuovo. Qualcosa che possa attirare l’attenzione di chi compra e magari riuscire a spaccare il mercato, creando un successo di ordini e vendite. Inutile negare che tante volte si è andati avanti per tentativi e quello che succede in un determinato punto geografico del mondo non è replicabile da altre parti. Un po’ la storia della Smart ForTwo e il nostro paese.

Provando, provando, però ci si può riuscire. Anche se il più delle volte si incorre in qualche flop, a volte di poco conto, a volte catastrofici. E la storia del mondo dell’automobile è piena di ciambelle senza il buco. Macchine con novità che non hanno sfondato e questa vi vogliamo proporre alcuni di questi sfortunati modelli. Alcuni di loro erano davvero all’avanguardia per gli anni in cui sono stati lanciati sul mercato.

Precisiamo che questa non è una classifica, ma una lista in ordine alfabetico. Taglie, misure e forme differenti. Tutta però accomunate da un particolare innovativo, qualcosa di mai visto prima. Partiamo dall’Audi e dalla sua e-tron. La sua innovazione? L’assenza di specchietti laterali, al loro posto delle telecamere. Cosa non funzionò? Semplice, c’è di mezzo una causa legale con Lexus, i giapponesi li fornivano come optional della ES, sul mercato locale, In Germania però avevano già messo in produzione questo accessorio.

Si può fare a meno di volante e retromarcia

Siamo sicuri che il volente sia stato sempre tondo? Quello della Austin Allegro era quadrato. Torniamo negli anni ‘70. Diciamo che quest’azienda si era specializzata in stranezze, come la station wagon con due solo porte. Inutile dirlo, non funzionò. La macchina senza portiere laterali, invece, fu un’idea di BMW all’inizio degli anni 50. Dopo la guerra era difficile vendere un’auto, questo particolarissimo modello, l’Isetta, rilancia il marchio bavarese. Tra il 1955 e il 1962 ne vengono prodotte più di 160mila. Si entrava dal portellone anteriore.

Altra particolare stranezza è la vettura senza retromarcia ed è tutta italiana, per di più una Ferrari. La SF90 non aveva la retro nel cambio a otto marce. Ha due motori elettrici, montati sull’asse anteriore, che la portano indietro. Se c’è una macchina senza retromarcia, c’è anche quella senza cambio. Parliamo della Regera 2016 della Koenigsegg. Anche in questo sono i motori elettrici, ben tre, a fare questo lavoro e il risultato non è per niente male: da 0 a 100 Km/h in 2,8 secondi e la perdita energetica della trasmissione dimezzata.

Ferrari SF90
La Ferrari SF90 assetto Fiorano (Ansafoto) – Allaguida.it

Alla McLaren Elva, invece, manca il parabrezza. Non l’unica auto sportiva priva di davanti sui lati, ma questa è un piccolo capolavoro d’ingegneria. Il sistema AAMS, Active Air Management System, convoglia il flusso d’aria in mod da creare una copula non visibile all’occhio, ma è come se il vetro fosse presente. Un altro pezzo assente? La pompa del carburante. Si avete capito bene e parliamo della Trabant 601. La benzina arrivava al carburatore grazie alla forza di gravità, il serbatoio però era montato sopra il motore.

La Volkswagen Passat B3, invece, sconvolse tutti alla fine degli anni 80. Non aveva la griglia, ma nonostante questo l’auto si raffreddava, le prese d’aria, infatti, c’erano ed erano delle feritoie nella parte bassa del paraurti. Tutto questo per far spiccare il logo della casa tra i due fari. Inoltre, si tratta della prima auto realizzata con le simulazioni al computer.

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