La Scuderia Ferrari è salita al secondo posto della graduatoria dei costruttori, grazie ai due podi di fila di Leclerc. C’è chi non continuerebbe a puntare sul monegasco.
Da un fenomeno come Lewis Hamilton ci si attendeva di più. Le difficoltà secondo un ex pilota di F1 potrebbero essere facilmente risolte dalla Ferrari. Lewis Hamilton non è arrivato a Maranello per qualche piazzamento sul podio nelle Sprint Race o per soffrire nel GP a centro gruppo nel disperato tentativo di strappare qualche punticino. Nel 2025 non ha ancora concluso una sfida domenicale sul podio.
Lewis Hamilton è tra i più grandi campioni della storia della massima categoria del Motorsport, l’unico ad aver superato la tripla cifra di vittorie. Dall’alto della sua esperienza i fan si erano creati delle enormi aspettative. Il know-how non solo non è stato utile dopo le esperienze in McLaren e Mercedes ma sta rappresentando anche un problema per l’adattamento alla complessa SF-25. La Rossa è una vettura, diametralmente, diversa dalla concezione di wing car della Mercedes, ma l’anglocaraibico è apparso demotivato e poco concentrato.
Charles Leclerc, invece, nonostante i limiti della vettura 2025 ha fatto un miracolo in qualifica a Monaco, chiudendo la corsa al secondo posto. Si è confermato sul podio anche a Barcellona, sfruttando i problemi dei diretti competitor. E’ l’unico faro della squadra e non sembrano esserci dubbi sulla sua importanza nel team modenese, ma Juan Pablo Montoya, ex rivale di Michael Schumacher, non scommetterebbe sul giovane monegasco.
Montoya, dalla parte di Hamilton
Per Montoya la Ferrari sta commettendo un errore a concentrare il lavoro di sviluppo su Leclerc. Il progetto per il 2026 dovrebbe, secondo l’ex driver colombiano, girare intorno a Hamilton, l’unico in grado di conquistare mondiali in Formula 1.
“La cosa interessante sarà vedere se, con la macchina dell’anno prossimo, presteranno più attenzione a ciò di cui ha bisogno Hamilton o Leclerc – ha annunciato Juan Pablo Montoya nel podcast AS MontoyAS – Se vogliono essere competitivi, la monoposto dovrà essere più orientata verso Lewis. Perché le macchine basate su Charles possono vincere una o due gare all’anno, ma nessun titolo. Invece, quando vanno veloci con una vettura orientata su Hamilton, è più facile poi trovare tutto il resto molto rapidamente. Lui dà sempre una direzione molto buona allo sviluppo dell’auto“.
