L’app di navigazione più nota al mondo, Google Maps, si rinnova nel segno dell’IA Gemini. Scopriamo se l’innovazione funziona meglio o peggio della versione tradizionale.
La tecnologia sta aiutando gli utenti o sta complicando le cose? A giudicare dai recenti risultati ottenuti in diversi settori c’è da dire che sta dividendo sempre più gli essere umani. Non era preferibile quando c’erano le cartine in auto e male che vada si abbassava il finestrino e si chiedevano informazioni ai passanti? Sapete quante storie di amicizia o d’amore sono nate da una banale interazione. La tecnologia ha aiutato forse a rendere più sicuro apparentemente il mondo, ma nella sostanza si è sempre più soli ed esposti a rischi. Quante volte vi sarete trovati nell’abitacolo di una vettura moderna a rimpiangere i tasti fisici delle auto di una volta? Quante volte avete alzato gli occhi al cielo per un comando vocale non capito dalla macchina? Beh, tutto questo è frutto dell’eccessiva dipendenza che oggi tutti noi abbiamo dagli strumenti tecnologici.

Le sensazioni alla guida sono cambiate, così come la percezione di non saper più sfruttare il senso dell’orientamento per passare da un punto A a un punto B. C’è una tremenda fretta, ma siamo sicuri che i modelli di IA ci aiuteranno a vivere meglio? A giudicare dagli ultimi aggiornamenti che arrivano anche da Google Maps abbiamo maturato dei seri dubbi.
Le novità di Google Maps
L’intelligenza artificiale di Google ha avuto un impatto anche su Maps. La tecnologia dovrebbe semplificare la ricerca di soste, ristoranti e servizi lungo il percorso prescelto per gli amanti delle due ruote. I centauri grazie all’integrazione di Gemini, l’intelligenza artificiale del major in Google Maps, potrebbero parlare con il telefono e l’AI troverà esattamente quello che desiderano. Addio a filtri da selezionare, categorie da indicare e selezioni touch. Solo la voce e un assistente virtuale che capisce tutto al volo, almeno in teoria.

Google mostra la visione di un mondo ipertecnologico dove l’AI ci viene in soccorso, ma le novità sollevano molte perplessità sull’affidabilità dei dati e sulla sicurezza delle transazioni automatiche. Una informazione errata può avere un impatto e in moto, così come in macchina, occorre stare ben aderenti alla realtà circostante, senza incappare nei pericoli di un sistema che avrà più bug che soluzioni nei primi anni.





