Continuano a cambiare i limiti di velocità sulle strade italiane. Chiara la posizione del Governo in merito alla Capitale.
Le strade delle città nostrane sono sempre più trafficate. Tratti ricchi di buche, dove è diventato impossibile trovare un parcheggio non a pagamento e dove si è sempre più osservati da agenti e telecamere. Essere un automobilista in Italia è diventato un incubo, complice anche un sovrappopolamento di veicoli che si traduce in frustrazione e rabbia nella vita di tutti i giorni.
Per migliorare uno scenario che, in base agli ultimi dati, si è fatto preoccupante anche in merito all’inquinamento e agli incidenti, nelle stanze dei bottini della politica si starebbe deliberando nuovi limiti di velocità. L’obiettivo in una Roma caotica è abbassare il numero di morti, i tempi di percorrenza a bordo dei veicoli e produrre meno smog. L’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, ha analizzato i motivi per cui molte strade della città avranno il limite di velocità a 30 km/h.
In attesa delle ultime firme si è già alzato un polverone in merito ai nuovi limiti di velocità su 52 strade della Capitale. Il Comune si è posto l’obiettivo di mettere in sicurezza i tratti più trafficati e pericolosi, facendo rallentare le automobili. Un modello che è sposato in Svizzera e in alcune realtà del Nord Europa. Va detto che all’estero le strade sono decisamente meno trafficate.
I romani, sia quelli che abitano al centro che nelle periferie, sono rimasti meravigliati dalle nuove proposte. A causa del traffico la velocità media delle auto risulta ben al di sotto dei 30 km/h. Quindi le lamentele di molti cittadini nascono per la paura di ricevere altre multe. “Le grandi città, inclusa Roma, devono fronteggiare questa sfida con determinazione a causa dell’elevato numero di morti e feriti, in particolare tra i soggetti deboli” ha annunciato Patanà, come riportato su Romatoday.it.
L’obiettivo è ridurre del 20% i decessi e i feriti gravi entro il 2025 e del 50% entro 10 anni, seguendo il programma “Vision Zero”. Il 33% dei morti per incidenti è over 75 anni, mentre la fascia over 65 tocca il 44,5% dei morti. Patanè ha citato studi scientifici che dimostrano che la riduzione della velocità ha un impatto diretto sulla mortalità in caso di investimento. “L’Istat indica che il 94,4% degli incidenti è causato da comportamenti scorretti di conducenti o pedoni – ha dichiarato Patanè – La scarsa manutenzione stradale è responsabile solo dello 0,3% degli incidenti.” Per i taxi e ncc i viaggi aumenteranno di “meno di 20 secondi di giorno” mentre per gli automobilisti dovrebbero essere soli 10 secondi. Quindi non vi sarebbe l’obiettivo di fare cassa, ma di evitare tragedie inutili per pochi secondi risparmiati.