La Tesla ha permesso alle auto elettriche di diventare sempre più conosciute nel mondo, ma in passato c’è chi le ha aperto la strada.
Da anni si sta cercando di sconfiggere i danni legati ai cambiamenti climatici e tutti devono fare la propria parte. La Tesla già da diverso tempo ha deciso di produrre solamente delle auto a impatto zero, completamente elettriche e che possano anche essere molto potenti.
Da questo punto di vista l’azienda di Elon Musk è sicuramente molto lodevole, con alcuni problemi che non hanno di certo scoraggiato l’imprenditore statunitense. Negli anni infatti la Tesla è diventata un colosso a livello internazionale.
La Model S e la Model 3 sono tra le vetture più amate tra quelle prodotte in Texas e grazie al suo sviluppo partito già a inizio Millennio si trova ancora avanti rispetto alla concorrenza. Ovviamente ora sono tutti i grandi marchi che si sono fiondati in questo mercato e non manca una grande e attiva concorrenza.
Per quanto per molti sia stata la Tesla a dare il via al lancio del mercato automobilistico legato all’elettrico, in realtà già in passato ci sono stati dei grandi cambiamenti in questo senso. Una delle aziende che ha saputo migliorarsi da questo punto di vista è la Henney.
La società decise così di dare vita alla Kilowatt, un modello che si rifaceva e non poco alla Renault Dauphine. Una serie di cambiamenti che diedero vita così a uno dei primissimi modelli di auto elettriche che iniziarono a vendere su scala nazionale.
Henney Kilowatt: dalla Renault Dauphine all’elettrico
Si tratta di una piccolissima vettura adatta per i piccoli spostamenti e per poter parcheggiare in ogni luogo. Nata nel 1959, la sua lunghezza è di 393 cm, con la larghezza di 166 cm e l’altezza di 144 cm, il che le permetteva di essere facile da guidare ma anche spaziosa per il tempo. Le caratteristiche mostravano come questa auto prendesse ispirazione dalla Renault Dauphine.
Il progetto era stato finanziato dalla National Union Electric Company che vedeva in questa vettura il futuro. Si trattò di un grande risultato, soprattutto da un punto di vista motoristico. Al suo interno infatti venne montato un impianto che permetteva di erogare un massimo di 7 cavalli, grazie ai suoi 5,2 kW.
La velocità di punta ovviamente era ridotta, ma con i suoi 64 km/h non era poi così distante da tante utilitarie del periodo. Per quanto riguarda l’autonomia di sicuro non era adatta per lunghi viaggi, con questa piccola automobile che si doveva ricaricare ogni 64 km.
Vennero fatti dei miglioramenti nel 1960, infatti venne potenziata sia la componente velocistica che quella dell’autonomia, portando entrambi sul 97 per picco di velocità e per resistenza. In totale furono 100 le vetture di questo tipo che vennero prodotte, ma il risultato fu deludente.
Furono acquistate infatti solo 47 vetture, il che significa che oltre la metà rimasero invendute. Di queste però la maggior pare furono date ad aziende, mentre solo quindici privati decisero di dargli fiducia. Il prezzo di acquisto del tempo era di 3600 Dollari e forse da quell’intuizione scaturì l’ispirazione per la Tesla.