In materia di Coupé Gran Turismo a due porte la Maserati ha ancora molto da dire. Scopriamo il restomod che ha fatto impazzire gli appassionati.
Ma voi ve le ricordate le Maserati degli anni ’80 e ’90? La memoria storica è un qualcosa che in pochi hanno conservato. I tempi passano, le crisi avanzano e i ricordi iniziano a diventare sempre più offuscati. Il marchio del Tridente ha rappresentato il non plus ultra per anni.

La Biturbo Shamal venne realizzata dal 1990 al 1996. Seguendo il diktat iconico del marchio, la Maserati GT prese il nome da un vento: lo shamal che, in arabo si traduce in una brezza calda estiva che soffia in vaste zone della Mesopotamia, in particolare nella grande pianura tra il Tigri e l’Eufrate, divenne il vocabolo preferito dagli appassionati della Casa del Tridente. Era un’epoca in cui i marchi potevano creare capolavori termici senza riflettere troppo sulle logiche green.
Il cuore pulsante era un V8 biturbo. La Shamal, top di gamma delle coupé Biturbo, era un piacere per gli occhi. Robusta e spigolosa lasciò i fan a bocca aperta alla presentazione il 14 dicembre 1989 a Modena. La Shamal aveva un classico motore anteriore, trazione posteriore e una struttura monoscocca interamente in acciaio. Presentava nello specifico un motore V8 AM 479 da 3.217 cc con due alberi a camme in testa per bancata di cilindri e quattro valvole per cilindro. Era, essenzialmente, l’attuale Biturbo V6 con una bancata di cilindri in più aggiunta. La velocità massima era di 270 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h si copriva in 5,3 secondi. La potenza veniva trasmessa alle ruote posteriori tramite un cambio manuale Getrag G560 a sei velocità e il differenziale a slittamento limitato Ranger della Maserati.
La nuova vita della Maserati Biturbo Shamal
Il restomod griffato Automobili Modena verrà realizzato in appena 33 esemplari. La Maserati Biturbo, disegnata da Pierangelo Andreani, ha un DNA che non è stato intaccato da troppa modernità. Ora ci sono fari a LED e un ampio alettone. L’abitacolo riprende il design retrò della carrozzeria, con un equipaggiamento minimal.
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Sotto al cofano c’è un V6 di 3 litri derivato dalla Ghibli S. Con 500 CV di potenza, l’auto tocca i 290 km/h e vanta una accelerazione da 0 a 100 in 5 secondi netti. Il prezzo parte da 600.000 euro circa. La base è quella della GT originale, un impianto frenante con ABS, come la Biturbo Shamal dell’epoca e cerchi con mescole Pirelli PZero da 225/40ZR18 all’anteriore e 265/35ZR18 al posteriore. Prezzo? A partire da 585mila euro.