Mercedes EQC: come Mercedes ha concepito l’elettrica

Con la gamma EQ Mercedes parte alla volta di una nuova avventura, una seconda vita, tanto che le prime versioni della nuova Mercedes EQC saranno proprio in allestimento Edition 1886, per celebrare l’arrivo della prima auto del brand e primato assoluto nel campo automobilistico. Il SUV elettrico di Stoccarda cerca di offrire una buona autonomia, ma a corredo propone anche tutta una gamma di servizi che cercano di limitare l’ansia da ricarica.

Mercedes EQC 400, prova su strada (2)

Avere un’auto elettrica, oggi, con l’attuale stato dell’arte della tecnologia e la situazione odierna di diffusione delle colonnine di ricarica, effettivamente porta un po’ di ansia da ricarica. Se non altro perchè con un’auto elettrica non si finisce il pieno di benzina e si cerca in un qualche modo di risolvere dal benzinaio più vicino. Allora Mercedes, con il lancio ufficiale e l’apertura dei preordini del SUV elettrico Mercedes EQC, ha sviluppato una serie di servizi per fare in modo che tutto fili per il verso giusto.

Mercedes EQC 400, prova su strada (13)

I 4 metri e 76 centimetri di auto spostano una massa complessiva di circa 2 tonnellate e mezzo, notevole considerando l’architettura semplice e leggera del motore elettrico in quanto tale, ma alla quale bisogna aggiungere il peso delle batterie: sono oltre 650 kg in più di peso per avere un totale di 80 kWh, ben oltre il peso di un normale motore termodinamico. E nel ciclo NEDC è stata omologata per circa 440 km, anche se nella realtà potremmo vedere questo dato attestarsi attorno ai 300 km.

Mercedes EQC 400, prova su strada (11)

Mercedes ha però previsto tutta una gamma di sistemi per ottimizzare al meglio la carica disponibile delle batterie, a partire dalla piattaforma MBUX, l’assistente virtuale lanciato per la prima volta sulla nuova generazione di Classe A. Ha delle funzioni specifiche per la ricerca delle colonnine elettriche e per calcolare, sulla base del traffico lungo il tragitto ed altre variabili, quando è dove è più conveniente fermarsi a ricaricare la batteria. A questo poi si affiancano anche sistemi che spingono il conducente ad adattare la propria guida per cercare di risparmiare quanta più carica possibile o di ottimizzare il recupero dell’energia. Quando non è necessario accelerare lo stesso pedale restituisce una leggera vibrazione per avvisare dell’inutilità di dare “gas”, permettendo così di limitare il consumo. Ma allo stesso tempo anche la velocità massima viene adeguata sulla base dei segnali stradali che legge la telecamera a bordo. E con il sistema Mercedes Me Charge è stato eliminato il problema dei vari gestori di colonnine di ricarica: si paga attraverso l’app e si può ricaricare presso qualsiasi stazione o colonnina, di qualsiasi gestore.

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